La toponomastica è lo studio dei nomi dei luoghi, una disciplina che si intreccia profondamente con la storia, la cultura e l’identità di una comunità. Nel caso di Taranto, città dalla storia millenaria e crocevia di popoli e culture, la toponomastica assume un valore particolarmente significativo. L’opera “Toponomastica tarantina, il chi è delle vie di Taranto” di Mario Guadagnolo rappresenta un prezioso contributo alla conoscenza e alla valorizzazione della città attraverso l’analisi e la spiegazione dei nomi delle sue strade.
Mario Guadagnolo, figura di spicco nel panorama culturale tarantino, è stato per molti anni punto di riferimento per la ricerca storica locale. Ha ricoperto la carica di Sindaco della Città. Con una passione genuina per questa città, lui calabrese nato da una famiglia di contadini a Gizzeria (Catanzaro), si trasferì a Taranto nel 1959 dove conseguì gli studi secondari presso il Liceo Classico Archita di Taranto. Nel 1969 si laurea in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Bari. È stato Ordinario di Italiano e Storia presso l’Istituto tecnico per ragionieri e geometri “Fermi” di Taranto. Guadagnolo ha dedicato gran parte della sua vita allo studio delle tradizioni, dei personaggi e degli eventi che hanno segnato Taranto. La sua opera sulla toponomastica nasce dalla volontà di raccontare Taranto attraverso le sue strade, svelando il significato e la storia celati dietro ogni nome.
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Perché studiare la toponomastica?
Studiare la toponomastica di una città come Taranto significa ripercorrere le tappe della sua evoluzione, comprendere le scelte storiche, politiche e sociali che hanno portato alla denominazione di strade, piazze e quartieri. Ogni nome è una piccola finestra sul passato: può ricordare un evento, celebrare un personaggio, richiamare una tradizione o riflettere cambiamenti avvenuti nel tempo. In questo modo, la toponomastica si trasforma in uno strumento prezioso per l’educazione civica e la memoria collettiva.
Il volume di Guadagnolo si presenta come un vero e proprio “chi è” delle vie di Taranto: per ogni strada, piazza o vicolo, l’autore offre una scheda dettagliata che ne spiega l’origine del nome, spesso arricchita da aneddoti, riferimenti storici e curiosità. L’opera segue un ordine alfabetico per facilitare la consultazione e si rivolge sia agli studiosi sia ai semplici cittadini desiderosi di conoscere meglio la propria città.
Alcuni esempi significativi
Via D’Aquino: Dedicata a Giovanni D’Aquino, illustre figura del Risorgimento tarantino, la strada rappresenta uno dei principali assi viari del centro cittadino.
Corso Umberto I: Intitolato al re d’Italia, simbolo di unità nazionale, testimonia il legame tra la storia locale e quella dell’intera nazione.
Via Pitagora: Omaggio al celebre filosofo e matematico, che secondo la tradizione visse e insegnò nella Magna Grecia, di cui Taranto fu una delle più importanti città.
Valore culturale dell’opera
“Toponomastica tarantina” di Mario Guadagnolo non è soltanto un repertorio di nomi, ma un viaggio nella memoria, uno strumento per riscoprire le radici della comunità tarantina. L’opera invita a guardare con occhi nuovi la città, a interrogarsi su ciò che spesso diamo per scontato e a riscoprire, dietro ogni targa stradale, una storia da raccontare
Come recita un antico proverbio tarantino, “Ogni pietra tiene ‘na storia”, e così ogni via di Taranto custodisce un frammento dell’anima cittadina. Grazie all’impegno di studiosi come Mario Guadagnolo, queste storie continuano a vivere, tramandandosi di generazione in generazione e contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza e identità della comunità.
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