IL TURISMO ITINERANTE MOTORE DELL'ECONOMIA DEI TERRITORI
a Cerignola (FG) un significativo incontro
di Max Perrini
Il Turismo itinerante lo abbiamo evidenziato più volte, consente la scoperta e la valorizzazione dei Territori. Da questa considerazione nasce in sintesi, nella terza settimana di ottobre 2025 dal 17 al 19, una bella iniziativa promozionale campeggistica in Puglia da parte del Club Campeggiatori del Tavoliere di Puglia, guidato dal presidente Oronzo Balzano.
Dal 17 al 19 ottobre, quindi Cerignola ha accolto un vivace raduno di camperisti, evento atteso dagli appassionati del turismo itinerante provenienti da tutta Italia. Il Club Campeggiatori “Nino D’Onghia” Taranto è stato presente con il suo Presidente, Mario Sebastiano Alessi e con venti equipaggi al seguito.
La cittadina pugliese, celebre per la sua ospitalità e il ricco patrimonio culturale, diventa per un intero weekend il punto di riferimento per i viaggiatori pleinair. E come sosteneva un grande giornalista, che ci ha lasciati da qualche anno, il Dott. Raffaele Jannucci, l’ABITAR VIAGGIANDO permette conoscenza dei Territori e socialità diffusa.
La serata dell'arrivo nell'accogliente struttura del BOWLING
Gli equipaggi partecipanti al Raduno dedicato ed intitolato alla “Bella di Cerignola” sono stati accolti nella bella struttura del BOWLING STRIKE con una serata in pizzeria, allietati dalla musica con Karaoke e dalle performance musicali del presidente Oronzo Balzano alla chitarra.
Ospitare un raduno di questa portata ha rappresentato per Cerignola un’importante occasione di valorizzazione del territorio e di promozione delle eccellenze locali. Molte quelle enogastronomiche dalla “Bella di Cerignola”, la gustosa oliva conosciuta nel mondo, alle conserve, ai vini, alle varie specialità locali con il coinvolgimento delle aziende agroalimentari del territorio, che hanno offerto ai graditi ospiti prelibate degustazioni ed hanno mostrato le proprie tecniche e tradizioni produttive.
La Bella di Cerignola
Orgoglio pugliese e regina delle olive da tavola
La Bella di Cerignola è una delle varietà di olive più rinomate e apprezzate al mondo, simbolo della tradizione agricola pugliese e vanto della provincia di Foggia. Conosciuta per la sua eccezionale grandezza, la forma allungata e la polpa croccante, questa oliva è spesso considerata la “regina delle olive da tavola”.
L'accoglienza alla VitalConserve
- Origine e storia
La coltivazione della Bella di Cerignola ha radici antiche e si lega profondamente al territorio di Cerignola, un comune situato nel Tavoliere delle Puglie. Le prime testimonianze scritte della sua presenza risalgono al XVIII secolo, anche se la tradizione orale ne fa risalire la coltivazione a tempi ancora più remoti. Nel corso del tempo, la varietà si è imposta sul mercato grazie alle sue qualità organolettiche e alla capacità di mantenersi integra anche dopo la lavorazione.
- Caratteristiche botaniche e organolettiche
L’oliva Bella di Cerignola si distingue per:
- Dimensioni notevoli: è una delle olive più grandi, con frutti che possono superare i 10 grammi ciascuno.
- Forma: allungata e leggermente asimmetrica, di colore verde brillante o nero intenso a seconda del grado di maturazione e lavorazione.
- Polpa: carnosa, soda e croccante, con un sapore delicato e leggermente aromatico.
- Nocciolo: piccolo rispetto alle dimensioni del frutto, facilmente separabile dalla polpa.
- Modalità di raccolta e lavorazione
La raccolta della Bella di Cerignola avviene generalmente tra ottobre e novembre, rigorosamente a mano per preservare l’integrità dei frutti. Le olive vengono poi sottoposte a un processo di deamarizzazione (eliminazione dell’amaro) attraverso immersione in soluzioni saline o trattamenti naturali. Successivamente vengono conservate in salamoia, che ne esalta il gusto e ne prolunga la conservazione.
- Utilizzo in cucina
La Bella di Cerignola è famosa soprattutto come oliva da mensa, perfetta da gustare come antipasto, in aperitivi e buffet o come ingrediente in insalate, focacce e piatti della tradizione mediterranea. La sua polpa consistente la rende ideale per essere farcita, ad esempio con peperoni, mandorle o formaggi freschi.
- Riconoscimenti e tutela
Nel 2000, la Bella di Cerignola ha ottenuto il riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta), garanzia dell’autenticità e della provenienza locale. Questo marchio tutela sia i produttori che i consumatori, assicurando il rispetto di metodi di coltivazione e lavorazione tradizionali.
- Curiosità e cultura
La Bella di Cerignola è protagonista di numerose sagre e manifestazioni che animano la cittadina pugliese, dove tra stand gastronomici, musica popolare e degustazioni, si celebra non solo l’oliva, ma anche la cultura e l’identità del territorio. Come si suol dire in Puglia: “Buona come il pane, bella come l’oliva di Cerignola!”
Emblema della qualità agroalimentare italiana, la Bella di Cerignola rappresenta un patrimonio da preservare e valorizzare. Gustarla significa assaporare la storia, la passione e il sole della Puglia, racchiusi in un frutto unico e inconfondibile.
La visita all'Istituto Tecnico Agrario
intitolato a Giuseppe Pavoncelli
La visita all’Istituto Tecnico Agrario di Cerignola intitolato a Giuseppe Pavoncelli dove con l’accoglienza del Prof. Fabio Fortuna, i Turisti itineranti hanno potuto conoscere tecniche di coltivazione e notizie relative alla Bella di Cerignola, l’Oliva tipica più famosa al Mondo.
Istituto agrario Giuseppe Pavoncelli
Da Wikipedia, la Storia dell’Istituto
L’istituto agrario “Giuseppe Pavoncelli” di Cerignola è presente da oltre cento anni e testimonia, come anche l’ospedale Tommaso Russo ed il Teatro Saverio Mercadante, lo sviluppo che nel ‘900 interessò la città, oltre che, naturalmente, la forte vocazione agricola del territorio.
L’edificio è ubicato nella periferia est dell’abitato ed è stato realizzato nel 1868 successivamente ad un lascito di Anna Maria Raffaella Manfredi, vedova Pignatari.
Il testamento nominava il Comune erede unico con l’obbligo di edificare su quel terreno due asili, uno per bambini e l’altro anziani e inabili al lavoro. L’amministrazione comunale in realtà ritenne di realizzare una scuola che formasse tecnici specializzati nel campo agricolo. I lavori di costruzione dell’edificio, su progetto dell’architetto Giuseppe Pisanti, iniziarono il 6 novembre 1885 e si conclusero quattro anni dopo. La scuola divenne operativa dal 1890, anno in cui iniziarono i corsi della Regia Scuola Pratica di Agricoltura. In realtà il suo nome mutò nel corso dei decenni e raggiunse la sua attuale nomenclatura solo nel 1941, anno in cui divenne Istituto Tecnico Agrario. Il periodo 1959-1964 ha fatto riscontrare, più degli altri, l’introduzione di innovazioni e cambiamenti: ad esempio la sopraelevazione del complesso, piuttosto che la costruzione di serre e vari laboratori (di zootecnica, chimica, meccanica e topografia).
Attualmente nello stesso stabile è ubicata la sede distaccata dell’Università degli Studi di Foggia che ospita il corso di laurea in Scienze delle produzioni e del marketing agroalimentare.
La nostra visita guidata dalla Pro Loco
Una narrazione ed una presentazione delle particolari caratteristiche di questa cittadina è avvenuta con l’ausilio di guide professioniste della Proloco quali quelle dell’Avv. Franco Conte e della Dott.ssa Tania Calvio.
L'originale e storico monumento dedicato al cerignolese sindacalista Giuseppe Di Vittorio
“Giuseppe Di Vittorio” (murale di Ettore De Conciliis, 1975)
Le più importanti eccellenze di questa cittadina di quasi 60.000 abitanti in provincia di Foggia, sono state presentate e rappresentano gli uomini illustri, che hanno impreziosito con la loro presenza e anche per alcuni per la natalità in questi luoghi : Giuseppe Di Vittorio ( Cerignola, 11 agosto 1892 – Lecco, 3 novembre 1957) è stato un sindacalista, politico e antifascista italiano. Fondatore e segretario generale della CGIL di caratura mondiale ), Nicola Zingarelli ( Cerignola, 28 Agosto 1860- Milano 7 Giugno 1935 – filologo e linguista italiano, divenuto famoso come autore dell’omonimo Vocabolario della lingua italiana. ), Pasquale Bona (Cerignola, 3 Novembre 1808 – Milano 2 Dicembre 1878 – grande musicista e compositore ), Pietro Antonio Stefano Mascagni (Livorno 7 dicembre 1863 – Roma 2 agosto 1945, compositore e direttore d’orchestra) – Francesco Pisano (Cagliari, 10 dicembre1922 – Roma, 6 gennaio1977) ( musicista di Jazz e compositore ), oltre alle vestigia storiche.
I visitatori si sono immersi nelle tradizioni con una passeggiata a piedi per esplorare il centro storico, assaporare i prodotti del luogo e conoscere la calorosa accoglienza della comunità cerignolana.
I personaggi illustri di Cerignola
Il sindaco di Cerignola all'incontro con i turisti itineranti
Abbiamo avvicinato il primo cittadino, (come si evince dal video), che alla nostra domanda per la non presenza di un’area di sosta per il Turismo itinerante a Cerignola, ha sottolineato l’impegno per realizzarla con il concorso informativo dei responsabili delle associazioni dei campeggiatori ed ha precisato: «Questa iniziativa è la dimostrazione di quanto la nostra città sappia accogliere e coccolare chi arriva da fuori. L’ospitalità è parte della nostra identità e continueremo a coltivarla anche attraverso esperienze come questa».
Proprio in virtù delle opportunità, che offre il Turismo itinerante, con la sua spiccata mobilità è stata l’occasione per visitare la graziosa cittadina, che annovera diverse presenze storiche interessanti quali il Monumento a Di Vittorio, la Chiesa Madre, il Teatro Mercadante, il Duomo Tonti , la Chiesa di S. Agostino, la Torre Alemanno, il Palazzo Carmelo, la Colonna Miliare, il Museo del Grano. l’Istituto Tecnico Agrario Pavancelli.
Il monumento in onore di Giuseppe Di Vittorio
I turisti itineranti alla Chiesa Madre
Le zone di Cerignola visitate
il Piano delle Fosse del grano (o Piano San Rocco)
Abbiamo fatto un’interessante scoperta a Cerignola, che ci è piaciuta molto, il Piano delle Fosse del grano (o Piano San Rocco), ubicato a sud dell’abitato. Con le sue oltre 600 fosse, rappresenta l’ultimo esempio di una modalità di conservazione del grano tipica della Capitanata. Il primo documento che parla dell’esistenza delle fosse risale al 1225 (“Codice diplomatico barese. Vol. X. Le Pergamene di Barletta. doc. n. 66“), ma solo nel 1581 si fa esplicito riferimento al piano antistante la chiesa di San Domenico. che testimonia un tipo particolare di conservazione dei cereali che assume anche una valenza archeologica e sociale.
La visita al Museo del Grano ed Etnografico
Il museo è sito all’interno del complesso Ex Opera Pia Monte Fornari, il Palazzo è ubicato in Piano San Rocco, luogo in cui si trovano le Fosse Granarie. L’edificio presenta una geometria di base rettangolare a cui si aggiunge un corpo allungato lungo via XXV Aprile.
Esso consta di due piani con chiostrina interna. La struttura portante è di tipo rigido con murature in pietra crosta perimetrale e di spinta a sostegno della volta. Il palazzo è stato realizzato in momenti diversi, subendo perciò ampliamenti successivi. Il pianoterra rappresenta il nucleo originario, già sede del monastero dei Domenicani (XVI secolo). In un secondo momento, il monastero fu interessato da lavori di sopraelevazione con la costruzione del primo piano (XIX secolo).
Il palazzo ha, nel corso degli anni, assolto diversi compiti: inizialmente fu sede della caserma militare “Nino Bixio”, poi convertita in orfanotrofio. Attualmente al suo interno è ospitato il museo civico del grano, grazie ai lavori di recupero e ristrutturazione finanziati dall’Amministrazione Comunale e dalla Comunità Europea tramite il GAL “Piana del Tavoliere”.
Una testimonianza della particolarità delle fosse del grano
I dettagli delle Fosse del grano descritte dal Prof.Avv.Franco Conte.
Alcuni dei preziosi reperti storici che raccontano la vita dei contadini della Capitanata.
La Casa di Pietro Mascagni
L’abitazione, ubicata nell’omonima via al civico 21, ospitò il compositore Pietro Mascagni durante la sua permanenza in città dal 1887 al 1892; in questo periodo il Maestro diresse per tre anni la filarmonica locale e compose quasi la totalità della Cavalleria Rusticana, opera del verismo ottocentesco.
Melodie Immortali
La pellicola narra la biografia romanzata del celebre musicista Pietro Mascagni che, mentre compone la sua opera Guglielmo Ratcliff, diserta le lezioni e viene espulso dal conservatorio di Milano. Spinto dalla necessità economica, accetta il posto di direttore della compagnia d’operette “Maresca”, con la quale si sposta da una città all’altra. Giunto a Genova s’innamora di Lina, che diverrà la sua compagna e sua ispiratrice.
1952 – Regia Mario Del Monaco Pierre Cressoy: Pietro Mascagni Carla Del Poggio: Lina Mascagni Vera Molnar: Wanda Pieri Mario Del Monaco: il tenore Stagno Giovanni Grasso: Domenico Mascagni Nerio Bernardi: professor De Lellis
La visita in Cattedrale
Testo tratto dal Sito ufficiale della Cattedrale di Cerignola – https://cattedraledicerignola.it/
A metà Ottocento Cerignola cambia volto: la popolazione cresce, l’economia agricola si amplia e i ritmi della città non trovano più spazio nell’antica Chiesa Madre (oggi San Francesco d’Assisi). In questo clima nasce l’idea di una nuova cattedrale capace di esprimere, insieme, dignità liturgica e rappresentanza civile. Il progetto diventa possibile grazie al lascito dell’assessore Paolo Tonti un ricco possidente terriero e agronomo, nel 1855, gesto generoso che imprime direzione e responsabilità alla comunità: non solo un edificio più grande, ma un segno urbano destinato a ridefinire la piazza e l’immaginario cittadino.
La scelta cade sul neogotico, linguaggio che nell’Italia postunitaria racconta tensione verticale, luce simbolica e un’idea di città cristiana proiettata al futuro. Il grande rosone in facciata, le volte a crociera e la spinta ascensionale del prospetto traducono in architettura la fede di un popolo che vuole riconoscersi in un luogo chiaro, visibile, centrale.
La prima pietra è posata il 29 giugno 1873. Il cantiere procede a ondate: si alternano direzioni tecniche, si cercano fondi, si attende l’arrivo dei materiali. Le maestranze locali affiancano artigiani specializzati; la città partecipa con offerte e contributi, trasformando il Duomo in un’opera condivisa.
La costruzione avanza per corpi: si impostano le navate, il transetto, il tamburo ottagonale e la cupola, mentre la facciata viene definita con il grande rosone e il portale strombato. Nella prima metà del Novecento i volumi principali sono compiuti: l’assetto urbano si adegua alla presenza della cattedrale e la piazza diventa soglia tra città e liturgia.
Visita alla Chiesa della Beata Vergine del Monte Carmelo
La chiesa della Beata Vergine del Monte Carmelo di Cerignola (nota anche come chiesa del Carmine) è un edificio religioso, in stile barocco, risalente al XVI secolo costruito ad opera dei frati carmelitani trasferitisi in città.
La visita del Centro Storico
La Chiesa Madre di Cerignola
Note tratte da Wikipedia
La chiesa di San Francesco d’Assisi, sita nel borgo antico di Cerignola (Terra Vecchia), è la chiesa madre ed è probabilmente l’edificio di culto più vecchio della città. È stata la cattedrale fino alla costruzione della basilica minore di San Pietro Apostolo (“duomo Tonti”)
La chiesa sin dalla sua costruzione fu intitolata all’apostolo Pietro e mantenne questo titolo fino al 1934, anno in cui questo passò al “duomo Tonti” e in cui la chiesa fu intitolata a san Francesco d’Assisi. La sua costruzione probabilmente risale all’XI-XII secolo, come testimoniato da un’iscrizione collocata all’ingresso, che riguarda la sepoltura, avvenuta nel 1200 di un certo Goffridus, figlio di Lupos militis (Lupo soldato).
Quest’ultimo donò molti beni alla chiesa e ne pagò i lavori di rifacimento. Un’ulteriore testimonianza dell’antichità della struttura è fornita sia dalle linee architettoniche, sia dalle numerose lapidi dedicate a i vari arcipreti nullius. I lavori di ampliamento risalgono al 1819, e da allora sino al 1975 la chiesa non ha subìto particolari cambiamenti.
La serata conclusiva del Raduno
La serata conclusiva del raduno presso la sala del Bowling Strike a cui hanno partecipato i turisti itineranti accompagnati dai presidenti dei Club Campeggistici presenti al raduno.
