I Riti della Settimana Santa a Taranto

I riti della Settimana santa di Taranto sono degli eventi che si svolgono nella città a partire dalla Domenica delle palme. Questi riti della Settimana santa risalgono all’epoca della dominazione spagnola nell’Italia meridionale. Furono introdotti a Taranto dal patrizio tarantino don Diego Calò, il quale nel 1703, commissionò a Napoli le statue di Gesù morto e dell’Addolorata. Durante il periodo illuminista nel 1765 il patrizio tarantino Francesco Antonio Calò, erede e custode della tradizione della processione dei Misteri del Venerdì santo, donò alla Confraternita del Carmine le due statue che componevano la suddetta processione e la prima volta si svolse il Venerdì Santo 4 aprile 1765, attribuendole l’onore e l’onere di organizzare e perpetrare quella tradizione cominciata nel 1703.

Quelli del 2023

L'uscita dei confratelli dalla Chiesa del Carmine

La tradizione dei Riti della Settimana Santa Tarantina caratterizza molto l’identità di questa nostra meravigliosa Città Spartana. I Confratelli, che la percorrono in questi giorni, sono una tangibile testimonianza di Fede e Cultura. Lo storico, scrittore e confratello Luigi Calabrese ne descrive alcune storiche particolarità.

La coppia che esce dal portone della sagrestia – rivolta verso il Borgo Nuovo – compie il pellegrinaggio per i sepolcri della città nuova e si chiama “posta di campagna”, a ricordo del fatto che alle origini dei Riti, tale zona della città non esisteva, mentre la coppia che esce dal portone principale, rivolto verso il nucleo antico della città, compie il pellegrinaggio per i sepolcri della città Vecchia e per questo conserva il nome di “posta di città”.

L'uscita della prima posta di confratelli per dirigersi verso le chiese della "campagna"

I confratelli sono scalzi in segno di penitenza

I Perdoni sono scalzi e vestiti con l’abito tradizionale di rito che si compone di: un camice bianco stretto in vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, pendenti sulla destra del camice; una cinghia di cuoio nero attaccata in vita e fatta pendere sul lato sinistro del camice, rappresentante la frusta che colpì Gesù; una mozzetta color crema abbottonata sul davanti; due scapolari recanti rispettivamente le scritte ricamate “Decor” e “Carmeli” in seta blu chiaro; un cappuccio bianco con due forellini all’altezza degli occhi; un cappello nero bordato con nastro blu chiaro, dai cui lati scendono altri due nastri anch’essi blu, indossato in testa sul cappuccio o appoggiato sopra le spalle, fissato in vita con un nastro che viene fatto passare attraverso un’asola che si trova nell’abbottonatura della mozzetta e guanti bianchi di cotone o di pelle

I Perdoni portano inoltre una mazza, chiamata “bordone”, alta circa due metri che simboleggia l’antico bastone dei pellegrini: infatti le Perdúne sono così chiamati in ricordo dei pellegrini che si recavano a Roma per ottenere il perdono dei peccati. Un’altra teoria, riconducibile allo studioso di tradizioni tarantine Angelo Fanelli, vuole, invece, che il termine derivi dalla deformazione dialettale di “bordone”, cioè del nome del bastone uncinato che usavano i pellegrini. Un dondolio chiamato in dialetto tarantino “nazzecata”, caratterizza l’incedere lentissimo dei confratelli penitenti. L’uscita dei Perdoni è il primo atto del Sacro Triduo Pasquale che coinvolge l’intera cittadinanza.

Il loro volto è coperto e hanno solo due piccoli fori per vedere

L'uscita della prima posta dei confratelli per dirigersi verso le chiese del Centro storico, tard vecch,

Nella Cattedrale più antica della Puglia

Nella Cattedrale più antica della Puglia i riti assumono un grande valore religioso, di fede e di devozione. L’Arcivescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro, celebra la funzione religiosa con la liturgia del Giovedì Santo.

Il Venerdì Santo

Il gonfalone portato da un rappresentativo confratello

GLI SCOUTH DEL GRUPPO AGESCI DI TARANTO 5 DA MOLTI ANNI ACCOMPAGNANO I SIMULACRI DEI MISTERI.
Una presenza molto apprezzata e sostenuta, un gruppo, che ha la sede presso la parrocchia della Madonna del Carmine in Via Ciro Giovinazzi a Taranto.

I Confratelli del Carmine con il loro Priore

UNA SIGNIFICATIVA PRESENZA ACCANTO AL SIMULACRO PIU’ IMPORTANTE DELLA PROCESSIONE DEI MISTERI.
Registriamo con ammirazione questa presenza ieri pomeriggio durante la processione dei Misteri.
Il dott. Valerio Cecinati, primario di oncologia pediatrica, che da molti anni si spende per curare tanti nostri bambini. Grazie. Ad Maiora

La settimana Santa Tarantina è anche solidarietà ed impegno civile.

I complessi bandistici

I Riti della Settimana Santa a Taranto sono allietati dai complessi bandistici di Taranto ma anche di varie località della Provincia. La Banda Musicale Lemma di Taranto in questo video.

Il vescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro tra i numerosi fedeli.

La passione e l'impegno per raccontare questo evento.

E quello dei Media presenti

Come abbiamo raccontato i Riti negli anni.

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