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SPARTAN REPORT

SULLA ROTTA DEGLI SPARTANI - UNO STORICO VIAGGIO ALLE RADICI DELLA MILLENARIA STORIA DI TΛRΛS

Manifesto

Il protagonista dello storico viaggio: Adriano Tegas

Adriano Tegas, un giovane ciclista di Massafra in provincia di Taranto, ha intrapreso un incredibile viaggio chiamato “Rotta degli Spartani“, un percorso che celebra la connessione storica e culturale tra Taranto, in Italia, e Sparta, in Grecia. Questo itinerario non solo rende omaggio alle radici comuni delle due città, ma rappresenta anche un’impresa che unisce sport, storia e un profondo spirito di avventura.

Il percorso

L’itinerario seguito da Tegas si snoda attraverso una serie di tappe che toccano luoghi di straordinaria bellezza e rilevanza storica. Partendo da Taranto, la rotta lo ha condotto attraverso le seguenti città e punti di interesse in Grecia:

  • Igoumenitsa: Porta d’accesso alla Grecia per molti viaggiatori, questa città costiera ha segnato l’inizio della sua avventura in terra ellenica.
  • Menidi: Un tranquillo villaggio sulle rive del Mar Ionio, noto per il suo fascino autentico.
  • Messolonghi: Famosa per il suo ruolo nella guerra d’indipendenza greca, questa città è intrisa di storia.
  • Paralia Sergoula: Una località balneare che offre paesaggi mozzafiato e un momento di pausa tra le fatiche del viaggio.
  • Delfi: Sito archeologico di fama mondiale, considerato il centro del mondo nell’antichità, è stato una delle tappe più significative del viaggio.
  • Patrasso: Un importante porto e città vivace, Patrasso ha rappresentato un punto di collegamento cruciale lungo il percorso.
  • Olympia: Il luogo di nascita dei Giochi Olimpici, una meta che incarna la fusione tra sport e storia.
  • Messene: Una città antica straordinariamente conservata, che ha offerto uno sguardo sul passato glorioso della Grecia.
  • Megalopoli: Importante centro nella storia della Grecia antica, noto per le sue rovine impressionanti.
  • Pellana: Una delle tappe finali prima di raggiungere Sparta, ricca di fascino e leggende.
  • Amicle: Un luogo di grande rilevanza storica e culturale, simbolo del vicino arrivo alla meta finale.

#TARΛΝΤΟ #IGOUMENITSA #MENIDI #MESSOLONGHI #PARALIA SERGOULA #DELFI #PATRASSO #OLYMPIA #MESSINI #MEGALOPOLI #PELLANA #AMICLE #SPARTA

L'attrezzatura

Le fasi preliminari

Con il Sindaco di Crispiano Luca Lopomo ed il Commissario di Taranto Giuliana Perrotta

La presentazione del Progetto nell’Ipogeo di Palazzo Stola nel Centro storico della Città Spartana

I sostenitori in Piazza Municipio a Taranto

La cerimonia del prelievo dell’acqua dal fiume Galeso caro agli Spartani (foto by Mino Lo Re)

Cerimonia sulla spiaggia di Saturo nel Comune di Leporano (TA) dove sbarcarono gli Spartani che fondarono Taras nel 706 a.C..

Un viaggio unico

La Rotta degli Spartani non è solo un itinerario geografico, ma anche un viaggio attraverso il tempo e la memoria, che connette due culture antiche. Taranto e Sparta condividono un legame profondo, risalente all’epoca della Magna Grecia, quando i coloni spartani fondarono Taranto. Tegas, attraverso il suo viaggio, ha voluto celebrare questa connessione, esplorando le tracce lasciate dalla storia e portando con sé lo spirito di queste due grandi civiltà.

Lo spirito dell'impresa

Il viaggio di Adriano Tegas è una testimonianza di resistenza fisica, dedizione e amore per la scoperta. Affrontare un percorso così impegnativo in bicicletta richiede non solo una preparazione atletica di alto livello, ma anche una profonda motivazione interiore. Ogni città visitata rappresentava una nuova sfida, ma anche una nuova opportunità per immergersi nella cultura e nella storia del luogo.

La Rotta degli Spartani di Adriano Tegas rimarrà nella memoria come un’iniziativa straordinaria che ha combinato il fascino dello sport con il richiamo della storia. La sua impresa ha dimostrato come la passione e il coraggio possano trasformare un viaggio in un’esperienza che ispira e unisce persone di diverse generazioni. Il legame tra Taranto e Sparta, oltre ad essere ricordato, è stato rivissuto grazie alla determinazione di Tegas e alla magia della sua bicicletta.

Verso la partenza da Brindisi per IGOUMENITSA

Al tramonto sulla nave verso Igoumenitza

Il racconto di un mitico e storico viaggio

di Adriano Tegas

Quasi arrivato nella terra natale della mitologia, culla della civiltà del Mediterraneo, fatta di miti e leggende come Zeus, Apollo, Achille, Ulisse e tutta la mitologia greca. Terra che ospita uno dei paradisi in terra da più di tremila anni: l’Olimpo.
Oggi per me inizia l’avventura, perché sarà la prima volta che pedalerò in terra straniera, anche se — a dirla tutta — ieri, durante la partenza e la consegna di una pergamena, ho capito che tanto straniera non lo è.
Durante la lettura ho visto labbra e corpi tremare, occhi lucidi per l’emozione. Non avrei mai immaginato che una mia semplice idea di viaggio potesse generare tutto questo… potesse creare un legame tanto desiderato tra due popoli giganti della storia dell’umanità.
Per me è un onore immenso. Certo, non sarà facile: ci saranno momenti duri, è normale. Ma in quei momenti penserò a quegli occhi lucidi e a quelle labbra tremanti che credono fortemente nel mio viaggio!
Grazie a tutti per la vicinanza che mi state mostrando. Oggi inizio a pedalare nella storia, per la provincia ionica e tutta la Magna Grecia.

La seconda tappa in Grecia dello storico viaggio

“Sulla Rotta degli Spartani” seconda tappa conclusa, prima in Grecia. Paesaggi mozzafiato, persone di una bontà che non avrei immaginato le salite con pendenze notevoli rese dal carico dei bagagli ancora più toste, però adesso sono a Arta, tappa finale di oggi e iniziale di domani

La terza tappa

La tappa di oggi è stata un vero mix di emozioni e paesaggi.
Sono partito costeggiando una costa altissima, che regalava panorami mozzafiato: gli occhi non sapevano dove posarsi, ogni angolo era un richiamo alla maestosità del dio Poseidone. Poi ho attraversato paesi affacciati su enormi laghi, distese coltivate a rosmarino e mais… e ovviamente non potevano mancare i miei amati ulivi.
Quelle piante sacre, simbolo di luce e vita nell’antica Grecia, con il loro profumo mi hanno fatto sentire per un attimo a casa, nella mia amata Puglia.
Ho costeggiato il golfo di Arta, sempre accompagnato dal mio inseparabile mar Jonio — lo stesso che, quando sono a casa, vedo ogni giorno dal balcone. Forse è proprio questo legame che mi dà una sensazione di pace profonda.
Era come se avessi un amico o un parente lì, ad accompagnarmi, a guardarmi da lontano. Pensavo alla mitologia greca: magari era il nipote di Poseidone, lì a rassicurarmi lungo il cammino.
C’è stato anche un tratto impegnativo: 10 km su una ghiaia grossa e faticosa, dove la bici arrancava. Ma sono proprio quei momenti che danno sapore al viaggio, che lo rendono vivo.
Il Dio Elio (sì, proprio il dio del sole!) oggi è stato clemente. Non mi ha ustionato come temevo — anche se, lo ammetto, al ritorno avrò l’abbronzatura a righe tipo zebra 😂😂.
Gli ultimi 20 km sono stati pianeggianti, con il vento (grazie Eolo!) finalmente a mio favore. Mi spingeva come per dirmi: “Dai, manca poco!”. Alla mia destra, montagne intere di sale a farmi compagnia. Insomma, oggi sembra che le divinità greche abbiano deciso di tifare per me 😂😂.
Una cosa la voglio dire forte e chiaro: non so né greco né l’inglese, ma riesco a farmi capire, non so come sia possibile 😂. E questo lo dico per incoraggiare chi magari si sente bloccato dalla lingua. Ogni paese è un mondo a sé, ma comunicare è possibile, sempre.
Se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque! Quindi: niente scuse, partite!
Ora, permettetemi una nota personale…
La notte, sul traghetto, ho fatto un sogno. Una persona speciale, che da quasi dieci anni mi accompagna da lassù, è venuta a rassicurarmi. So che questo va un po’ sul personale… ma per me è importante 💫🙏
Grazie di cuore a tutti per il supporto che mi state dando. Se non rispondo subito, non è per maleducazione: è che questa non è solo una pedalata, è una vera avventura!
L’idea del tracking in live vi sta piacendo — e anche a me! Mi fate sentire accompagnato, quasi controllato 😅😂 Non posso sbagliare una virgola che subito mi rimproverate! Ma giuro che mi fa tanto piacere.
Ci sentiamo domani, per la prossima tappa degli Spartani!
Un abbraccio a tutti 😘💪

La quarta tappa

Durante la progettazione del viaggio, la tappa di oggi – studiata sui vari programmi di esplorazione e sulla carta – mi era sembrata abbastanza semplice. Vista la posizione geografica sulla costa, avevo immaginato un dislivello molto basso: da noi, infatti, raramente si superano i 200 metri complessivi. Invece… è stato un fake clamoroso 😂😂😂 perché alla fine ne ho scalati quasi 900!

Non avevo considerato che le coste possono anche essere a strapiombo, e così i saliscendi mi hanno fatto totalizzare questa “modesta” cifra di dislivello. Fortunatamente, non ne ho risentito fisicamente: i paesaggi funzionano come un anestetico naturale. E la mente – grazie anche al supporto di tutti voi – era talmente carica che, a un certo punto, ho perfino pensato di proseguire e includere anche la tappa di domani in quella di oggi! Certo che questi viaggi, se non sei saldo di mente, ti fanno fare delle vere pazzie 😂😂😂

A proposito di pazzia… Stamattina, durante il tragitto, riflettevo sul fatto che questa impresa é nata come idea di viaggio venuta proprio durante un altro viaggio. Però i veri pazzi sono quelli che hanno deciso di renderla qualcosa di istituzionale! Perché domani sarà un giorno importante per i tarantini e per tutta la Magna Grecia, e hanno dato proprio a me questa responsabilità… ecco, appunto: pazzi! 😅

Domani ci sarà la consegna di un dono a Delfi, un rituale che gli Spartani e i Greci in generale facevano all’oracolo quando accadeva qualcosa di grandioso – come la vittoria in guerra. Per gli appassionati di archeologia sarà una vera goduria: visiterò infatti ciò che resta dei donari tarantini nel parco archeologico, costruiti proprio per celebrare alcune vittorie.
Oggi, comunque, ho conosciuto la signora Maria e sua mamma, titolari di una carinissima taverna sul lungomare di Eratini. Ho mangiato da Dio – giusto per restare in tema 😂 – e quando ho raccontato loro cosa stessi facendo, la signora Maria, che mi ha abbracciato come se fossi suo nipote, ha iniziato a gridarlo in greco, attirando tre ragazzi sui vent’anni affascinati dalla faccenda spartana.
La mamma di Maria, invece, mi ha chiesto se fossi italiano. Al mio “sì” ha risposto con un sorriso: “Italia e Grecia: due paesi, una faccia!”
Ah, un’ultima cosa: il ponte del Rio mi spiava da diversi punti, cercando di attirarmi a sé… ma dovrà aspettare altri due giorni prima di essere pedalato!
A domani, all’oracolo… ciao!!!

La quinta tappa

da ERATINI a DELFI

Stamattina, appena salito in sella per raggiungere un bar e fare colazione, l’aria era fresca, con una temperatura divina. Entro nel bar e trovo il proprietario, George, al quale chiedo un cornetto o una brioche. Ma qui in Grecia i bar non vendono cornetti o brioche, così mi indica un tipo di panificio. Mi invita a lasciare la bici vicino al suo bar, rassicurandomi: “Stai tranquillo, qui sono tutti amici.”
L’ho ascoltato. Dopo aver preso una specie di tarallo gigante con del cioccolato dentro, sono tornato da George per il caffè. Mentre lo preparava, mi ha chiesto da dove venissi, anche se — a suo dire — lo aveva già intuito. Non so perché, ma l’italianità all’estero è davvero facile da riconoscere. Dopo avergli risposto, mi ha detto: “Assaggia questo espresso e dimmi cosa ne pensi.” Gli ho risposto che era davvero ottimo.
Durante la chiacchierata, gli ho spiegato cosa sto facendo con questo viaggio in bici, da solo. A ogni tappa che gli raccontavo di aver fatto o che avevo in programma, lui annuiva in silenzio. Alla fine ha iniziato a ridere a crepapelle, mettendosi le mani in testa. Non ho capito se volesse dire: “Tu sei pazzo o non so che” Comunque era contento, e ha iniziato a raccontarmi delle città italiane che aveva visitato.
Quando è arrivato il momento di pagare, ha detto subito di no. Io ho insistito, ma è stato inutile. Così abbiamo fatto una foto davanti al suo bar, che si chiama “Vento” — mi ha tenuto a specificare che è un nome italiano. Si è anche assicurato che avessi abbastanza acqua e ci siamo salutati con grande affetto dopo esserci scambiati i contatti.
George mi ha fatto iniziare la giornata alla grande, con un incoraggiamento bellissimo.
Già dalle prime pedalate del mattino, dopo pochi metri, sono iniziati i paesaggi mozzafiato, che rallentavano continuamente la mia pedalata: non potevo fare a meno di fermarmi per documentare il più possibile queste meraviglie.
Sul navigatore la distanza tra me e la grande salita per Delfi si accorciava sempre più. Era una tappa che aspettavo da tanto, già dalla fase di progettazione del viaggio.
La salita è arrivata al quarantesimo chilometro, dopo aver attraversato la distesa del cosiddetto “mare degli ulivi”, che mi ha ricordato tanto la mia amata terra natale.
La salita — e non prendetemi per pazzo — è stata una goduria indescrivibile. Le immagini possono far intuire solo una minima parte di ciò che si prova durante questa scalata.

Dopo circa 10 km di salita, sono arrivato in un luogo incantato, dove c’era il referente del sindaco, insieme a un suo amico, ad aspettarmi con una corona d’alloro di Delfi (credo avesse un significato sacro) e una pergamena con i nomi di antichi atleti greci e magno-greci. È stato un gesto che mi ha emozionato tantissimo.

Dopodiché ho consegnato personalmente il mio dono, con il simbolo della città di Taranto — un gesto che, nell’antichità, rappresentava l’omaggio che le polis facevano all’oracolo dopo eventi positivi.
Dopo i saluti, mi sono recato al sito archeologico. Mentre cercavo i resti dei donari, sento una voce femminile gridare: “Taranto!” Era una guida, avvisata della mia presenza, che mi ha accompagnato fino al donario.
Con lei c’era uno Spartano. Appena hanno capito dell’impresa, lui mi ha stretto la mano con grande affetto, e lei ha voluto fare delle foto insieme a me.
Sul parco archeologico non ho parole. Posso trasmettervi solo una parte di ciò che ho vissuto… tramite le foto.
Domani mi aspetta una tappa lunga: 120 km, ritorno indietro e attraverserò il ponte del Rio.
A domani, ciaooo!

I DONARI TARANTINI A DELFI

di FEDERICO RUSSO

La sesta tappa

Adriano Tegas ci manda la nota che segue relativa alla sesta tappa di questo storico viaggio SULLA ROTTA DEGLI SPARTANI :

“Devo confessare, dichiara Tegas, che la tappa di stamattina, in fase di progettazione, era quella che temevo di più. Avevo paura dei postumi della tappa precedente, soprattutto per la lunga salita di 10 km. E invece, fortunatamente, è stato tutto il contrario.

Il fisico sta reagendo in un modo che nemmeno io avrei mai immaginato. Sarà il cibo greco 😂, sarà l’incoraggiamento che mi date voi (e posso confermare che siete in tanti!), o chissà cos’altro… fatto sta che oggi le gambe – nonostante i 20 kg di peso extra sulla bici – sembravano non risentire minimamente della fatica.

Sono arrivato a destinazione molto prima del previsto, e addirittura senza avvertire i 120 km percorsi e gli 850 metri di dislivello! Mentre a casa mi dicono che si soffoca dal caldo, qui invece l’aria è perfetta per pedalare.
Oggi ho rifatto – ma al contrario – la strada percorsa nei due giorni precedenti. E pensare che quelle discese che fino a ieri amavo, oggi le ho quasi odiate 😂 Va be’, la strada si è ripresa tutto quello che mi aveva regalato nei giorni scorsi: direi che adesso siamo 0 a 0!

A metà percorso ho iniziato a vedere il ponte di Rio, quello che collega Lepanto a Patrasso.

 Quando ci sono arrivato posso garantirvi che è davvero spettacolare. Lungo circa 4 km, oggi l’ho aggiunto alle fatiche accumulate… pedalando sopra!
Appena arrivato a Patrasso, ho subito sentito un profumo che, onestamente, ho riconosciuto anche in altre tappe. Per rendere l’idea: è un profumo di “rispudde’”, come diciamo a Massafra. Chiedo ai massafresi di spiegare bene il significato… 😅

Patrasso è la prima vera città “caotica” che incontro in Grecia, e infatti… mi ha fatto combinare un bel guaio! Mentre chiedevo informazioni a una ragazza in un bar (usando il traduttore del telefono), lei mi ha accompagnato da un negoziante lì vicino che affitta camere. Purtroppo erano tutte occupate, quindi me ne sono andato.

 Dopo circa 50 metri, mi fermo a chiedere a un giornalaio. Mentre anche lui stava usando il traduttore del mio telefono, sento un telefono squillare… ripetutamente. Indovinate un po’? Avevo in tasca il telefono della ragazza del bar! Non me ne ero nemmeno accorto!
Preso dal panico, ho passato il telefono al giornalaio. Lui ha detto solo: “Ce l’ha l’italiano!”, e così lei è venuta a riprenderselo. Io non sapevo davvero dove nascondermi, ma fortunatamente i greci sono di una gentilezza e di una pace d’animo incredibili: lei addirittura ha chiesto scusa a me! 😅
Comunque… domani ci sarà una bella sorpresa! Si torna all’archeologia, e sarà una sorpresa anche per voi.
A domani, ciaooo!

La settima tappa

Stamattina sono partito da Patrasso in direzione di Olympia, l’antica città che ha donato al mondo i Giochi Olimpici. Avevo due possibilità di percorso: la prima era restare sulla costa e poi salire verso il traguardo, per un totale di 120 km e 600 metri di dislivello; la seconda era tagliare il Peloponneso in due ed entrare nel cuore pulsante della Grecia, con 100 km e 1.250 metri di dislivello.
Ho scelto la seconda opzione, perché sarebbe stato un gesto di codardia non attraversare la montagna greca.
Il tragitto è stato molto diverso dalle tappe precedenti: sono entrato a contatto con la vera tradizione greca, fatta di pascoli, montagne e coltivazioni. Le salite sono state dure, la più impegnativa lunga 9 km con pendenze fino al 16%, che mi ha portato da 100 a 600 metri di altitudine tutto d’un colpo, mettendo a dura prova il fisico.
I paesaggi, però, erano spettacolari: ho attraversato immensi castagneti in quota e poi, per concludere, una discesa mi ha condotto in un luogo incantato, dove ho trovato una fontana sotto un albero gigantesco.
A pochi chilometri da lì, sapevo che mi aspettavano tre o quattro ragazzi vicino a un panificio. Quando sono arrivato, mi sono fermato ad aspettarli e, nel frattempo, mi sono ristorato un po’. Poco dopo sono arrivati e ho subito notato un’accoglienza fuori dal comune.
Ho detto loro che aspettavo anche “il presidente” – così chiamano il sindaco – e uno di loro mi risponde: “Sono io”. Si chiama Takis. Sono rimasto un po’ incredulo, pensando che mi stesse prendendo in giro… oppure ho realizzato che sto invecchiando 😅. Takis ha solo 27 anni ed è il presidente di Olympia!
È così iniziato il mio ingresso nel paese, accompagnato da questi giovanissimi ragazzi: Andreas, Anghelo, Trifonas e Takis (rispettivamente di 15, 16, 18 e 27 anni).
Parlando con loro ho subito capito la maturità che li contraddistingue. Mi hanno trattato come un vero ospite, e in Grecia l’ospite è sacro. È una tradizione antica che loro mettono in pratica con naturalezza.
Per me è stata una giornata di festa: si sono occupati di tutto, preoccupandosi solo del mio benessere. Anghelo, figlio di ristoratori, mi ha portato al ristorante di famiglia, dove i suoi genitori mi hanno fatto sentire a casa. Abbiamo scattato una bella foto, e il presidente si è premurato di contattare il sito archeologico per assicurarsi che la mia visita fosse impeccabile.
Domani mi accompagnerà anche per metà strada.
Non ho parole per descrivere tutto questo. Dopo esserci scambiati dei doni sotto il municipio e aver parlato di possibili futuri rapporti sportivi e culturali tra le nostre comunità, ci siamo dati appuntamento per la sera.
Poi mi sono diretto al sito archeologico, dove una ragazza mi attendeva per accompagnarmi all’ingresso. Una volta dentro, posso solo dire che… è magico. Regna una pace assoluta. Tra alberi secolari e imponenti rovine, con un po’ di immaginazione ti ritrovi catapultato 2.500 anni fa, dove atleti provenienti da tutta la Grecia e dalla Magna Grecia si preparavano per le loro imprese.
È stato un onore camminare dove hanno camminato atleti come Ikkos di Taranto e altri miti come Eracle.
Dopo la visita, sono rientrato in albergo per riposare, ma mi è squillato il telefono: avevo dimenticato l’appuntamento con il presidente di Pisa! Pisa e Olympia furono tra le città protagoniste delle prime Olimpiadi.
Così sono risalito in bici e, dopo 3 km, sono tornato in paese dove ad aspettarmi c’era il presidente Sofianos.
Ci siamo subito trovati in sintonia. Mi ha portato in un ristorante e, davanti a una birra, abbiamo iniziato a parlare. Mentre raccontavo la mia esperienza, lui diventava sempre più entusiasta.
Nel frattempo è passato un suo amico, che – saputo della mia impresa – ha raccontato che era Spartano. Si chiama Tasos, e quando ha sentito parlare di tutto quello che è stato fatto sul fiume Galeso, si è commosso. Ha detto che, se può, verrà ad accogliermi a Sparta.
Ho donato un regalo al presidente, e lui ha subito chiamato la moglie Maria che è arrivata con alcune medaglie per onorarmi. Mi hanno invitato a cena, e io ho detto loro che un’ospitalità così non l’avevo mai vista.
Ho spiegato che, secondo me, oggi abbiamo perso questo spirito a causa della frenesia della società moderna. Lui annuiva e mi spiegava che per i greci l’ospite è mandato dagli dèi… e ancor di più io, come messaggero di buoni valori.
Sono rimasto davvero colpito.
Giornata piena. Adesso riposo, domani si ricomincia, con altre salite e nuove tappe.
Ciaooo!

Ottava Tappa

Da OLIMPIA a MESSENE

Stamattina avevo già deciso di partire mezz’ora più tardi rispetto alle altre mattine, perché comunque ieri è stata una giornata intensa, sia dal punto di vista sportivo che istituzionale. Quasi pronto per partire, noto che Takis non era ancora arrivato, così gli mando un messaggio dicendogli di non preoccuparsi ad accompagnarmi, che era ancora presto e poteva tranquillamente restare a dormire. Ma nemmeno il tempo di finire il messaggio… ed eccolo arrivare, puntualissimo!
Dopo colazione partiamo, e dopo alcuni chilometri costeggiamo il fiume Alfeo, che Takis mi racconta essere un fiume molto antico. Iniziamo poi una bellissima pedalata lungo la costa, con il Mar Ionio alla nostra destra che ci fa compagnia. Tra una chiacchiera mista di italiano, greco, inglese e qualche gesto 😂, tra video divertenti e foto, arriviamo ai primi 50 km e ci fermiamo in un bar per un breve ristoro.
Dopo una pausa veloce, ci salutiamo con un abbraccio, come fanno gli amici di vecchia data, augurandoci buona vita e promettendoci di rivederci.
A questo punto inizia la salita… una salita che non avevo mai fatto finora: non lunghissima (il navigatore segna 5 km), ma mi porta da 150 a 600 metri di altitudine. Il caldo comincia a farsi sentire, ma fortunatamente – forse grazie agli dei 😂 – trovo una fontana a metà strada con acqua freddissima, di montagna. Mi rigenera completamente e riprendo la scalata.
Percorro una strada praticamente deserta, solo io, l’asfalto e le montagne. Attraverso qualche villaggio e, a 5 km dall’arrivo, passo davanti a un bar in un piccolo paese dove erano sedute diverse persone, uomini e donne. Decido di non fermarmi, ma saluto con un “Kalimera!” e, in coro, tutti mi rispondono e gridano “Kalimera!” 😂😂
Arrivato a Messene Antica entro subito nel sito archeologico. A parte il caldo, il posto è davvero bello. Rispetto agli altri siti visti finora, qui spiccano dei muri costruiti con pietre gigantesche… impressionanti.
Oggi mi sono capitate anche altre belle vicende, incontri speciali con persone del posto e con italiani… ho persino incontrato un trentino con cui abbiamo un amico in comune del mio paese! 😂😂
Va beh… domani mi aspetta la tappa con la cima più alta di tutto il viaggio: 850 metri. Speriamo che le salite siano più dolci 🙏
A domani, ciaooo!

Nona Tappa

da Messene a Pellana

Oggi è la penultima tappa del viaggio… mi separano solo 25 km da Sparta, e per motivi organizzativi l’ingresso ufficiale a Sparta sarà domani alle 19:00 ora greca. La tappa di oggi è stata quella che mi ha portato a pedalare nel punto più alto di tutto il viaggio. Sono arrivato a un’altitudine di 850 metri e ho totalizzato più di 1500 metri di dislivello complessivo in circa 80 km.

Appena partito, purtroppo non c’era un bar aperto per fare colazione, così mi sono messo subito in cammino e le salite sono iniziate da subito. Oggi credo di aver toccato con mano la parte più selvaggia della Grecia, o per lo meno del viaggio… sia a livello di fauna che di flora. Ho incontrato forse più di 5 tartarughe di terra gigantesche, che ho tolto dal ciglio della strada, anche se era deserta, ma siccome è segno di buon auspicio, non potevo fare altro che aiutarle. Addirittura ho incontrato procioni, grandi volpi, tassi e furetti neri.

Ovviamente, tutto questo, per chi conosce la mia “selvaticità” 😂😂😂, mi ha messo solo di buon umore. I panorami erano caratterizzati da affacci su gigantesche catene montuose. Ho attraversato diversi villaggi e, per quanto riguarda il randagismo che mi preoccupava, non ho avuto alcun problema, tranne qualche cane che, quando cercava di rincorrermi, finiva per essere rincorso da me 😂😂. Questo punto di Grecia vive sostanzialmente di allenamento e agricoltura. Infatti, ho incontrato diversi greggi di pecore e pastori, sempre molto cordiali con il saluto. La salita più lunga è stata di 12 km, fortunatamente con tornanti.

Dopo essere arrivato in cima a Longanikos e dopo aver bevuto una bella Coca-Cola insieme al proprietario di un piccolo bar, che era curioso del mio percorso, è iniziata una bella discesa (ci voleva finalmente!), che mi ha portato a Pellana, dove ho incontrato il nostro caro amico Mario Tzortzakis, che mi ha subito abbracciato, la presidente di Pellana Sigau Vasso, una persona con un’energia immensa che non faceva altro che preoccuparsi di me, chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Insomma, aveva un istinto materno nei miei confronti, bellissimo. Infatti, parlando con lei, ho scoperto che ha figli della mia stessa età. C’era anche il vicesindaco Millaros Demetrio, che mi ha abbracciato calorosamente e si è congratulato con me. Subito, i tre mi hanno accompagnato in un sito archeologico dove si trova la tomba di Elena e Menelao, e lì abbiamo fatto uno scambio istituzionale di doni e lodi.

Dopo siamo andati in un bar e la presidente non faceva altro che farmi sentire sempre più a mio agio, preoccupandosi sempre del mio benessere.
Adesso non ci resta che aspettare domani pomeriggio, per gli ultimi 25 km che mi separano dalla fine di questo viaggio che, per me, tutto il territorio Tarantino merita. A domani, ciao, alle 19:00 ora greca, 18:00 ora italiana

Decima Tappa

da Pellana a Sparti

La tappa più lunga di tutte! 😂
Sono partito da Pellana, scortato in auto dai miei cari amici Mario Tzortzakis e Christhos Pliotas, avvolto in una bandiera della Magna Grecia fortemente voluta da un’altra colonna portante dell’evento, Andreas Arcadios. Mi sono diretto verso un villaggio che si trova circa a metà del tragitto.
Una volta arrivato, ad aspettarmi c’era una sorpresa meravigliosa: una squadra di giovani ciclisti tra i 10 e i 14 anni. Vederli mi ha profondamente commosso… erano splendidi, e per me è stato un onore immenso essere scortato da loro per i successivi 20 km.
Durante il tragitto, tra gesti e il mio inglese “pessimo” 😂 (il loro invece era perfetto!), abbiamo scherzato, parlato, e persino immaginato future trasferte sportive che loro, con un po’ di timidezza, vedevano come un sogno grandioso.🇬🇷
 Un ragazzino, di nome Odissea, inizialmente molto timido, ha cominciato poi ad aprirsi, raccontandomi delle bici che vorrebbe acquistare per le prossime gare… bellissimo. Abbiamo subito trovato una sintonia parlando di allenamenti e competizioni. Lui, a soli 14 anni, era il “capo” della squadra “Leonidas” di Sparta, una polisportiva che crede nel legame sportivo tra la nostra Magna Grecia e la Grecia attuale.
 
Appena arrivato a destinazione, l’emozione è stata indescrivibile. C’era tanta gente ad accogliermi, insieme alle istituzioni greche, proprio lì, sotto la statua del re Leonida. Da quel momento non ci ho capito più nulla… dalla quiete delle montagne greche, mi sono ritrovato catapultato in un mondo nuovo.
L’amministrazione di Sparta e i rappresentanti della regione della Laconia mi hanno fatto sentire un eroe. Non posso che ringraziarli per l’attenzione che mi hanno riservato. I più alti rappresentanti politici mi abbracciavano e baciavano come se fossi un loro amico, incarnando perfettamente lo spirito e le tradizioni di ospitalità del loro popolo.🇮🇹
 Poi è stato un vortice: giornalisti, foto, appuntamenti… solo ora sono riuscito a scrivere due righe.
Questa mattina, nella piazza centrale di Sparta, si è svolta la piantumazione dell’albero di mirto tarantino, alla presenza del sindaco. Durante il nostro incontro ha ribadito il suo desiderio di mantenere saldi i rapporti con il nostro territorio. Mi ha detto che vorrà mettere una targa davanti all’albero per ricordare questo giorno importante, in cui i Parteni sono tornati a casa. Sarà l’albero dei tarantini.
 E mi ha donato un albero d’ulivo, da piantare nella città di Taranto, per ricordare che la madre Sparta è sempre insieme alla figlia.
Insomma, momenti di vera umanità.🇮🇹
 Il resto dei racconti e delle emozioni che ho vissuto in questi giorni ve li racconterò appena possibile.
Grazie a tutti per la vicinanza e l’affetto che mi avete dimostrato. Sono felice che questa avventura vi abbia appassionato.

Le dichiarazioni di Adriano nella piazza di Sparta sotto la statua di Leonida 

Un abbraccio a tutti,
ci vediamo in patria. 🇮🇹

DA TARANTO A SPARTA: L'ALBERO SIMBOLICO PIANTATO DA ANDRIANO TEGAS PROFONDE LE RADICI DEL LEGAME STORICO TRA LE DUE CITTÀ

Con la piantumazione simbolica di un mirto di Taranto, Italia nella piazza centrale di Sparta, il Sindaco di Sparta, il sig. Michalis Vakalopoulos e il ciclista italiano di Taranto, Adriano Tega, hanno riconfermato gli stretti legami di amicizia di Sparta con la Taranto.
Il Sindaco di Sparta, alla presenza del vicesindaco di Prasinos, il sig. Efratiou Kokkorou ha ringraziato Adriano Tegas per la sua presenza a Sparta, dicendo: “Siete doriani, siete la nostra famiglia (… ) Questi gesti simbolici sono significativi e rafforzano i legami di sangue che abbiamo”, come ha detto caratteristicamente. Contemporaneamente donate al sig. Tegas un ulivo, con la promessa che una volta visitato Taranto lo innaffia con un po’ di acqua del fiume Eurota, proprio come ha fatto il ciclista italiano, che ha portato ed innaffiato il Mirto Sacro con un po’ di acqua del fiume Galeso ( Eurota) di Taranto.
Il sig. Tegas  ha ringraziato il Sindaco di Sparta e gli ha trasmesso i saluti dei cinque Comuni, che compongono la Provincia di Taranto. Adriano Tegas è partito il 1 giugno da Taranto per Sparta, attraversando in bici le regioni dell’Epiro, della Grecia continentale e del Peloponneso.
Sig.ra Adamantias Vayakakou - Dogantzis,

Si ricorda che gli stretti legami tra Sparta e Taranto  sono stati riaffermati durante la visita del Vice-Sindaco dei Servizi Amministrativi e D. Ε. Faridas, Sig.ra Adamantias Vayakakou Dogantzis, nell’ambito di un evento organizzato   a Taranto all’inizio dello scorso aprile, dal titolo “Taranto chiAma Sparta”

UN MOMENTO DI RELAX PER IL NOSTRO ATLETA Adriano Tegas.

Davanti all'HOTEL KYNISKA di Sparta

Riceviamo da Sparta questo scatto, che volentieri pubblichiamo relativo ad un momento di relax del nostro Atleta Spartano Adriano Tegas, (al centro nella foto), che dopo i quasi 900 km. percorsi in bici da Taranto a Sparta è in compagnia dell’ex Sindaco della Madre Sparta, Stavros Argitakos (a dx nella foto) colui che inizio i rapporti con la Figlia Taras e il Governatore della Regione Laconia, Theodos Verutis (a sx nella foto).

 Adriano si prepara a ritornare il Patria. Rinnoviamo i nostri più cordiali saluti a Tutti gli amministratori Greci di tutte le città attraversate da questo lungo e affascinante VIAGGIO NELLA STORIA, alla ricerca delle radici. Grazie ancora Adriano Tegas per tutto l’impegno profuso, 

La Storia di Cinisca

Notizie tratte da Wikipedia

Di Attributed to the Priam Painter - Marie-Lan Nguyen (2011), CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13879854

Rappresentazione di una corsa dei carri a quattro cavalli su un vaso d’argilla del 510 a.C. circa (Metropolitan Museum of Art, New York).

Cinisca (in greco antico: Κυνίσκα?Kyníska; Sparta, 440 a.C. circa – dopo il 372 a.C.) fu una nobile spartana appartenente alla famiglia degli Euripontidi, figlia del re Archidamo II e sorella di Agide II e di Agesilao II, anch’essi sovrani della stessa città, nota per essere stata la prima donna della storia a vincere una gara delle Olimpiadi: la corsa dei carri con quattro cavalli delle Olimpiadi del 396 a.C.

Nonostante alle donne fosse vietata la partecipazione alle gare olimpiche, riservate ai soli atleti maschi, le corse dei carri costituivano un’eccezione, in quanto l’organizzatore e finanziatore della squadra partecipante poteva anche essere di sesso femminile, mentre l’auriga era solo un professionista (di sesso maschile) ingaggiato allo scopo. La risonanza della vittoria di Cinisca alla corsa dei quattro cavalli, che era una delle gare più importanti dei Giochi, fu notevole: nel tempio di Olimpia le furono dedicate due statue, realizzate dallo scultore Apelleas, mentre a Sparta fu eretto un tempio in suo onore. Cinisca partecipò anche alle successive Olimpiadi del 392 a.C., vincendo la stessa gara pure in quell’occasione.

4 Replies to “Sulla rotta degli Spartani, un viaggio storico in bicicletta”

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