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SPARTAN REPORT
SULLA ROTTA DEGLI SPARTANI - UNO STORICO VIAGGIO ALLE RADICI DELLA MILLENARIA STORIA DI TΛRΛS

Il protagonista dello storico viaggio: Adriano Tegas
Adriano Tegas, un giovane ciclista di Massafra in provincia di Taranto, ha intrapreso un incredibile viaggio chiamato “Rotta degli Spartani“, un percorso che celebra la connessione storica e culturale tra Taranto, in Italia, e Sparta, in Grecia. Questo itinerario non solo rende omaggio alle radici comuni delle due città, ma rappresenta anche un’impresa che unisce sport, storia e un profondo spirito di avventura.

Il percorso
L’itinerario seguito da Tegas si snoda attraverso una serie di tappe che toccano luoghi di straordinaria bellezza e rilevanza storica. Partendo da Taranto, la rotta lo ha condotto attraverso le seguenti città e punti di interesse in Grecia:
- Igoumenitsa: Porta d’accesso alla Grecia per molti viaggiatori, questa città costiera ha segnato l’inizio della sua avventura in terra ellenica.
- Menidi: Un tranquillo villaggio sulle rive del Mar Ionio, noto per il suo fascino autentico.
- Messolonghi: Famosa per il suo ruolo nella guerra d’indipendenza greca, questa città è intrisa di storia.
- Paralia Sergoula: Una località balneare che offre paesaggi mozzafiato e un momento di pausa tra le fatiche del viaggio.
- Delfi: Sito archeologico di fama mondiale, considerato il centro del mondo nell’antichità, è stato una delle tappe più significative del viaggio.
- Patrasso: Un importante porto e città vivace, Patrasso ha rappresentato un punto di collegamento cruciale lungo il percorso.
- Olympia: Il luogo di nascita dei Giochi Olimpici, una meta che incarna la fusione tra sport e storia.
- Messene: Una città antica straordinariamente conservata, che ha offerto uno sguardo sul passato glorioso della Grecia.
- Megalopoli: Importante centro nella storia della Grecia antica, noto per le sue rovine impressionanti.
- Pellana: Una delle tappe finali prima di raggiungere Sparta, ricca di fascino e leggende.
- Amicle: Un luogo di grande rilevanza storica e culturale, simbolo del vicino arrivo alla meta finale.

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L'attrezzatura

Le fasi preliminari
Con il Sindaco di Crispiano Luca Lopomo ed il Commissario di Taranto Giuliana Perrotta


La presentazione del Progetto nell’Ipogeo di Palazzo Stola nel Centro storico della Città Spartana
I sostenitori in Piazza Municipio a Taranto



La cerimonia del prelievo dell’acqua dal fiume Galeso caro agli Spartani (foto by Mino Lo Re)
Cerimonia sulla spiaggia di Saturo nel Comune di Leporano (TA) dove sbarcarono gli Spartani che fondarono Taras nel 706 a.C..
Un viaggio unico
La Rotta degli Spartani non è solo un itinerario geografico, ma anche un viaggio attraverso il tempo e la memoria, che connette due culture antiche. Taranto e Sparta condividono un legame profondo, risalente all’epoca della Magna Grecia, quando i coloni spartani fondarono Taranto. Tegas, attraverso il suo viaggio, ha voluto celebrare questa connessione, esplorando le tracce lasciate dalla storia e portando con sé lo spirito di queste due grandi civiltà.
Lo spirito dell'impresa
Il viaggio di Adriano Tegas è una testimonianza di resistenza fisica, dedizione e amore per la scoperta. Affrontare un percorso così impegnativo in bicicletta richiede non solo una preparazione atletica di alto livello, ma anche una profonda motivazione interiore. Ogni città visitata rappresentava una nuova sfida, ma anche una nuova opportunità per immergersi nella cultura e nella storia del luogo.

La Rotta degli Spartani di Adriano Tegas rimarrà nella memoria come un’iniziativa straordinaria che ha combinato il fascino dello sport con il richiamo della storia. La sua impresa ha dimostrato come la passione e il coraggio possano trasformare un viaggio in un’esperienza che ispira e unisce persone di diverse generazioni. Il legame tra Taranto e Sparta, oltre ad essere ricordato, è stato rivissuto grazie alla determinazione di Tegas e alla magia della sua bicicletta.
Verso la partenza da Brindisi per IGOUMENITSA

Al tramonto sulla nave verso Igoumenitza
Il racconto di un mitico e storico viaggio
di Adriano Tegas

La seconda tappa in Grecia dello storico viaggio

“Sulla Rotta degli Spartani” seconda tappa conclusa, prima in Grecia. Paesaggi mozzafiato, persone di una bontà che non avrei immaginato le salite con pendenze notevoli rese dal carico dei bagagli ancora più toste, però adesso sono a Arta, tappa finale di oggi e iniziale di domani
La terza tappa
























La quarta tappa

Durante la progettazione del viaggio, la tappa di oggi – studiata sui vari programmi di esplorazione e sulla carta – mi era sembrata abbastanza semplice. Vista la posizione geografica sulla costa, avevo immaginato un dislivello molto basso: da noi, infatti, raramente si superano i 200 metri complessivi. Invece… è stato un fake clamoroso perché alla fine ne ho scalati quasi 900!
Non avevo considerato che le coste possono anche essere a strapiombo, e così i saliscendi mi hanno fatto totalizzare questa “modesta” cifra di dislivello. Fortunatamente, non ne ho risentito fisicamente: i paesaggi funzionano come un anestetico naturale. E la mente – grazie anche al supporto di tutti voi – era talmente carica che, a un certo punto, ho perfino pensato di proseguire e includere anche la tappa di domani in quella di oggi! Certo che questi viaggi, se non sei saldo di mente, ti fanno fare delle vere pazzie
A proposito di pazzia… Stamattina, durante il tragitto, riflettevo sul fatto che questa impresa é nata come idea di viaggio venuta proprio durante un altro viaggio. Però i veri pazzi sono quelli che hanno deciso di renderla qualcosa di istituzionale! Perché domani sarà un giorno importante per i tarantini e per tutta la Magna Grecia, e hanno dato proprio a me questa responsabilità… ecco, appunto: pazzi!











La quinta tappa
da ERATINI a DELFI





Dopo circa 10 km di salita, sono arrivato in un luogo incantato, dove c’era il referente del sindaco, insieme a un suo amico, ad aspettarmi con una corona d’alloro di Delfi (credo avesse un significato sacro) e una pergamena con i nomi di antichi atleti greci e magno-greci. È stato un gesto che mi ha emozionato tantissimo.



I DONARI TARANTINI A DELFI


di FEDERICO RUSSO








La sesta tappa

Adriano Tegas ci manda la nota che segue relativa alla sesta tappa di questo storico viaggio SULLA ROTTA DEGLI SPARTANI :

“Devo confessare, dichiara Tegas, che la tappa di stamattina, in fase di progettazione, era quella che temevo di più. Avevo paura dei postumi della tappa precedente, soprattutto per la lunga salita di 10 km. E invece, fortunatamente, è stato tutto il contrario.

Il fisico sta reagendo in un modo che nemmeno io avrei mai immaginato. Sarà il cibo greco , sarà l’incoraggiamento che mi date voi (e posso confermare che siete in tanti!), o chissà cos’altro… fatto sta che oggi le gambe – nonostante i 20 kg di peso extra sulla bici – sembravano non risentire minimamente della fatica.


A metà percorso ho iniziato a vedere il ponte di Rio, quello che collega Lepanto a Patrasso.



Patrasso è la prima vera città “caotica” che incontro in Grecia, e infatti… mi ha fatto combinare un bel guaio! Mentre chiedevo informazioni a una ragazza in un bar (usando il traduttore del telefono), lei mi ha accompagnato da un negoziante lì vicino che affitta camere. Purtroppo erano tutte occupate, quindi me ne sono andato.


La settima tappa








Ottava Tappa
Da OLIMPIA a MESSENE















Nona Tappa
da Messene a Pellana

Oggi è la penultima tappa del viaggio… mi separano solo 25 km da Sparta, e per motivi organizzativi l’ingresso ufficiale a Sparta sarà domani alle 19:00 ora greca. La tappa di oggi è stata quella che mi ha portato a pedalare nel punto più alto di tutto il viaggio. Sono arrivato a un’altitudine di 850 metri e ho totalizzato più di 1500 metri di dislivello complessivo in circa 80 km.





Appena partito, purtroppo non c’era un bar aperto per fare colazione, così mi sono messo subito in cammino e le salite sono iniziate da subito. Oggi credo di aver toccato con mano la parte più selvaggia della Grecia, o per lo meno del viaggio… sia a livello di fauna che di flora. Ho incontrato forse più di 5 tartarughe di terra gigantesche, che ho tolto dal ciglio della strada, anche se era deserta, ma siccome è segno di buon auspicio, non potevo fare altro che aiutarle. Addirittura ho incontrato procioni, grandi volpi, tassi e furetti neri.


Ovviamente, tutto questo, per chi conosce la mia “selvaticità” , mi ha messo solo di buon umore. I panorami erano caratterizzati da affacci su gigantesche catene montuose. Ho attraversato diversi villaggi e, per quanto riguarda il randagismo che mi preoccupava, non ho avuto alcun problema, tranne qualche cane che, quando cercava di rincorrermi, finiva per essere rincorso da me
. Questo punto di Grecia vive sostanzialmente di allenamento e agricoltura. Infatti, ho incontrato diversi greggi di pecore e pastori, sempre molto cordiali con il saluto. La salita più lunga è stata di 12 km, fortunatamente con tornanti.

Dopo essere arrivato in cima a Longanikos e dopo aver bevuto una bella Coca-Cola insieme al proprietario di un piccolo bar, che era curioso del mio percorso, è iniziata una bella discesa (ci voleva finalmente!), che mi ha portato a Pellana, dove ho incontrato il nostro caro amico Mario Tzortzakis, che mi ha subito abbracciato, la presidente di Pellana Sigau Vasso, una persona con un’energia immensa che non faceva altro che preoccuparsi di me, chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Insomma, aveva un istinto materno nei miei confronti, bellissimo. Infatti, parlando con lei, ho scoperto che ha figli della mia stessa età. C’era anche il vicesindaco Millaros Demetrio, che mi ha abbracciato calorosamente e si è congratulato con me. Subito, i tre mi hanno accompagnato in un sito archeologico dove si trova la tomba di Elena e Menelao, e lì abbiamo fatto uno scambio istituzionale di doni e lodi.


Decima Tappa
da Pellana a Sparti









Le dichiarazioni di Adriano nella piazza di Sparta sotto la statua di Leonida




DA TARANTO A SPARTA: L'ALBERO SIMBOLICO PIANTATO DA ANDRIANO TEGAS PROFONDE LE RADICI DEL LEGAME STORICO TRA LE DUE CITTÀ

Si ricorda che gli stretti legami tra Sparta e Taranto sono stati riaffermati durante la visita del Vice-Sindaco dei Servizi Amministrativi e D. Ε. Faridas, Sig.ra Adamantias Vayakakou – Dogantzis, nell’ambito di un evento organizzato a Taranto all’inizio dello scorso aprile, dal titolo “Taranto chiAma Sparta”.

UN MOMENTO DI RELAX PER IL NOSTRO ATLETA Adriano Tegas.
Davanti all'HOTEL KYNISKA di Sparta
Riceviamo da Sparta questo scatto, che volentieri pubblichiamo relativo ad un momento di relax del nostro Atleta Spartano Adriano Tegas, (al centro nella foto), che dopo i quasi 900 km. percorsi in bici da Taranto a Sparta è in compagnia dell’ex Sindaco della Madre Sparta, Stavros Argitakos (a dx nella foto) colui che inizio i rapporti con la Figlia Taras e il Governatore della Regione Laconia, Theodos Verutis (a sx nella foto).
Adriano si prepara a ritornare il Patria. Rinnoviamo i nostri più cordiali saluti a Tutti gli amministratori Greci di tutte le città attraversate da questo lungo e affascinante VIAGGIO NELLA STORIA, alla ricerca delle radici. Grazie ancora Adriano Tegas per tutto l’impegno profuso,

La Storia di Cinisca
Notizie tratte da Wikipedia

Rappresentazione di una corsa dei carri a quattro cavalli su un vaso d’argilla del 510 a.C. circa (Metropolitan Museum of Art, New York).
Cinisca (in greco antico: Κυνίσκα?, Kyníska; Sparta, 440 a.C. circa – dopo il 372 a.C.) fu una nobile spartana appartenente alla famiglia degli Euripontidi, figlia del re Archidamo II e sorella di Agide II e di Agesilao II, anch’essi sovrani della stessa città, nota per essere stata la prima donna della storia a vincere una gara delle Olimpiadi: la corsa dei carri con quattro cavalli delle Olimpiadi del 396 a.C.
Nonostante alle donne fosse vietata la partecipazione alle gare olimpiche, riservate ai soli atleti maschi, le corse dei carri costituivano un’eccezione, in quanto l’organizzatore e finanziatore della squadra partecipante poteva anche essere di sesso femminile, mentre l’auriga era solo un professionista (di sesso maschile) ingaggiato allo scopo. La risonanza della vittoria di Cinisca alla corsa dei quattro cavalli, che era una delle gare più importanti dei Giochi, fu notevole: nel tempio di Olimpia le furono dedicate due statue, realizzate dallo scultore Apelleas, mentre a Sparta fu eretto un tempio in suo onore. Cinisca partecipò anche alle successive Olimpiadi del 392 a.C., vincendo la stessa gara pure in quell’occasione.


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