WORK IN PROGRESS

XIV GIORNATA DEI BENI CULTURALI JONICI

La targa Talento Jonico all’arch. Augusto Ressa e la proposta di mozione CULTURA JONICA E BENI CULTUALI , sono stati due momenti significativi della XIV GIORNATA DEI BENI CULTURALI JONICI svoltosi ieri pressi il Convento Sant’Antonio, sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo.

E proprio il rappresentante della Soprintendenza il direttore dott. Angelo Raguso ha introdotto il seminario di studi al quale tra gli altri hanno partecipato gli studenti del Lico Archita con la prof.ssa Carducci.

Con il coordinamento del dott. Arturo Guastella il presidente del CQV Carmine  Carlucci ha presentato la proposta di mozione che partendo dal “ruolo dei beni culturali” vuole tracciare un percorso di impegno da parte dell’intera comunità e, in particolare , la richiesta a S. E. il nuovo Prefetto di Taranto dott.ssa Paola Dessi di convocare il tavolo per la sottoscrizione dello statuto Fondazione Archita e il tavolo per i beni culturali jonici.

La tutela dei nostri beni archeologici nel contesto bellico” è stata l’interessante relazione del prof. Angelo Conte alla quale si sono  collegati il prof. Antonio Fornaro e l’amm. Claudio Confessore. 

Il prof. senatore e già sindaco della Città Spartana, Giovanni Battafarano soffermandosi sul Galeso, ha proposto non solo la tutela, ma anche l’istituzione del Parco letterario del Galeso, che Cataldo Sferra ha “declinato  con i suoi versi in dialetto tarantino

il prof. Aldo Perrone ha presentato il documento Taranto, diamoci una mossa. 

A conclusione l’intervento ddell’ Arch. Augusto Ressa che con il dott. Angelo Raguso hanno presentato la reinterpretazione della SINOPIA presente nella sala nella quale si è svolto l’incontro.

Ora il nostro impegno – si legge ij una nota de CQV – Comitato per la Qualità della Vita, è puntare al coinvolgimento dell’intera realtà istituzionale jonica ma anche l’Università e il Politecnico di Bari per l’istituzione a Taranto, con il consenso del Parlamento, della Scuola superiore di beni archeologici, architettonici e paesaggistici  , ma anche il “ritorno a Taranto  del Dottorato Archita a suo tempo istituito a Taranto ma funzionante a Bari

Proposta di MOZIONE

OGGETTO: CULTURA IONICA E BENI CULTURALI.

Oggi 10 ottobre ’23 celebriamo la XIV Giornata dei beni culturali jonici e, purtroppo, sono tanti i beni culturali jonici che continuano a essere non fruibili e in attesa di restauro Appare fuor di dubbio che la crescita culturale della comunità sia da considerarsi elemento irrinunciabile per lo sviluppo sociale ed economico di un territorio;
Obiettivo, questo, che può essere raggiunto solo attraverso politiche culturali intelligenti e innovative rivolte anzitutto ai giovani, i quali devono essere messi in condizione di perseguire, con coraggio ed ostinazione, un progetto professionale che dia loro modo di mettere a frutto la loro intelligenza, la loro creatività, le loro competenze;
In tale ottica ricade sulla Scuola e sull’Università di Taranto la responsabilità di svolgere un ruolo sempre più incisivo e strategico; E’ noto a riguardo come il sistema universitario jonico ebbe origine da precise disposizioni ministeriali e legislative in base alle quali furono attivati a Taranto Corsi di Laurea su ambiente, maricoltura, giurisprudenza, economia, informatica, ingegneria e, successivamente, professioni sanitarie, medicina, scienze e tecniche dello sport, scienze delle produzioni e risorse del mare, tenendo conto delle specificità, potenzialità e vocazioni del territorio, e che diventa strategico l’obiettivo dell’autonomia dell’Università di Taranto così come ,peraltro, postulato dalla Petizione Popolare “ La città chiede l’Università”, sottoscritta nell’84 da oltre 83000 cittadini;
Non si può non convenire come il mare rappresenti una prospettiva di sviluppo anche occupazionale; e, soprattutto, come i beni culturali siano da intendersi come una importante risorsa per assicurare futuro al territorio ionico;
Peraltro , lo studio dei beni culturali e dell’assetto istituzionale che ruota intorno alla loro gestione e al loro regime dominicale, costituisce il primo fondamentale passo verso un cammino di rivitalizzazione del nostro Paese,del territorio jonico, sicché si possa restituire a quest’ultimo la dignità, la memoria storica ed anche la ricchezza tangibile che solo le testimonianze della storia, dell’arte e della cultura sono capaci di assicurare;
Va posto, pertanto , nella giusta considerazione come Taranto – e con essa l’intero territorio provinciale – vantino una naturale ed indubbia vocazione culturale che si è andata radicando nel tempo;
Taranto era , infatti, sede della Soprintendenza Archeologica, da alcuni anni recuperata dalla Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo,
con competenze su archeologia , belle arti e paesaggio di terrea jonica e, infatti,
negli ampi depositi nei quali confluivano e, si spera continuino a confluire i materiali frutto dell’attività di tutela condotta nell’intera Regione Puglia;

E’, inoltre, sede del prestigioso Museo Archeologico Nazionale (MARTA) che rappresenta l’istituto più antico e più importante della Regione;
E’ sede del Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia che qui si tiene con cadenza annuale da ben 62 anni (ebbe origine infatti nel 1961);
E’ sede dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, ente organizzatore di detto convegno, che vanta una biblioteca specialistica per opere storiche e archeologiche, composta da oltre 25.000 volumi( oggi dispersi tra varie sedi tra le quali il Palazzo degli uffici da anni inaccessibile) ma finalmente, grazie all’impegno del Comune, stanno per essere ospitati nel Palazzo Pantaleo ; (è l’occasione per conferire al prof Aldo Siciliano la cittadinanza onoraria di Taranto)
E’ custode di un patrimonio archeologico diffuso nel territorio cittadino , nel quale massima attenzione rivestono gli ipogei e le numerose tombe a camera, soprattutto ellenistiche, conservatesi nel tessuto urbano e i resti del tempio dorico di piazza Castello, la Domus Romana di via Nitti,Arsenale MM e Ospedale MM le cui aree da esplorare sono sedi di insediamenti archeologici e museali ( Giardini del Capecelatro, Mostra storica artigiana), le tombe ebraiche del Palazzo degli Uffici, le epigrafe ebraiche giacenti nei sotterranei, il sacello del Monumento ai Caduti, il Galeso, il Tara la “città vecchia”, il bassorilievo di Sant’Irene, ecc, mentre nel limitrofo territorio provinciale, ricco di testimonianze, sono stati istituiti, tra l’altro, tre ampi parchi archeologici (a Leporano, Roccaforzata e Manduria) che costituiscono una riserva di conoscenze: ettari ed ettari ancora da indagare e per i quali sono in fase di sperimentazione modelli di corretta gestione;
Ospita il Castello Aragonese, sapientemente recuperato dalla Marina Militare, nel quale sono condotti importanti scavi archeologici che stanno fornendo, tra l’altro, importanti dati sulla topografia e la storia della fondazione greca e non solo;
Appare pertanto evidente come Taranto abbia assoluta necessità che si formino in loco specifiche figure professionali atte a gestire e valorizzare il patrimonio culturale di cui si è detto e, nel contempo, come Taranto e il suo territorio possano offrire a studenti dei Beni Culturali e archeologici una straordinaria opportunità di
conoscenza e di intervento diretto sul patrimonio culturale locale. Taranto, a tal proposito, potrebbe divenire, sulla base di opportune convenzioni con i Ministeri della Cultura, Istruzione e Università , un importante laboratorio per la creazione di eventi culturali in sinergia con Soprintendenze, Scuola ed Università;
Tenuto conto delle proposte emerse dal Convegno di studi della XIV GIORNATA DELLA CULTURA JONICA E DEI BENI CULTURALI , svoltosi il 10 ottobre ’23 presso il Convento Sant’Antonio e di quelle emerse nelle precedenti edizioni.

Si fa appello:

1. al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Bari e del Politecnico di Bari , nelle more di una rivisitazione generale dell’offerta formativa universitaria in terra jonica , per chiedere:
 il “recupero” di attività accademiche sui Beni culturali a cominciare dal Dottorato Archita( patrimoni archeologici, storici, architettonici e paesaggistici mediterranei) istituito a Taranto e funzionante a Bari ,
stipulando convenzioni con le Soprintendenze, Martà, Archivio di Stato, Biblioteca Acclavio, Istituto per la Magna Grecia, e prevedendo ISOLE DIDATTICHE negli ipogei, siti archeologici, ecc;

 la Convenzione tra UNIBA e POLIBA del centro interuniversitario “scuola superiore per i beni archeologici, architettonici e paesaggistici ;
 l’istituzione da parte del Parlamento della Scuola superiore di beni archeologici, architettonici e paesaggistici
 l’ampliamento dei servizi per gli studenti con l’ADISU.

2. al Governo e al Parlamento affinché, anche tenendo conto della grave situazione ambientale e socio-economica della realtà jonica, assumano la questione scolastica, universitaria e ricerca in terra jonica come “fondamentale volano per lo sviluppo socio economico e civile di Taranto” puntando sull’Università di Taranto , centro di didattica e ricerca;
3. al Ministero per la Cultura, assegnando adeguate risorse e personale al MARTA, Archivio di Stato di Taranto, alla Soprintendenza del patrimonio culturale subacqueo di Taranto ;

4. al Tavolo Istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto e la stessa Legge speciale per Taranto della Regione Puglia affinché assumano, come obiettivo prioritario e strategico, il PROGETTO FORMAZIONE TARANTO rafforzando con apposite risorse e “punti organico” l’offerta formativa scolastica e universitaria, ma anche la ricerca a Taranto e, nel principio di sistema, sostenendo la concretizzazione del Tecnopolo del Mediterraneo insediando gli organi e definendo con il Comune di Taranto la sede;
5. alla Regione Puglia affinché assegni apposite risorse( nell’immediato i previsti 53 milioni di euro per il Dipartimento bio medico di Taranto e 3 milioni di euro per Scienze e tecniche dello sport) con cadenza pluriennale , finalizzate al consolidamento del sistema universitario jonico e più in generale della realtà
culturale jonica;
6. al Presidente della Provincia affinché, con riferimento anche alla presente Mozione, convochi l’Assemblea dei Sindaci per definire le linee di impegno per lo sviluppo del sistema universitario jonico, anche attraverso la definizione giuridica del CUJ( recuperando i circa 20milòa euro depositati presso la Banca D’Italia) nonché il “recupero” del Palazzo degli Uffici da assegnare al Liceo Archita e attività prevalentemente culturali ( biblioteche Archita , attività accademiche, ecc) ;
7. a S.E. il Prefetto di Taranto, dott.ssa Paola Dessi affinché convochi :
a) il tavolo di lavoro “formazione, ricerca , lavoro” coordinato dal sen Mario Turco e prof Carmine Carlucci per la sottoscrizione, da parte dei Comuni, Provincia Regione, Università di Bari, sindacati, dello statuto della
Fondazione Archita , soggetto giuridico per lo sviluppo e consolidamento nella ricerca del sistema universitario jonico
b) Il tavolo per i BENI CULTURALI JONICI
8) alla Giunta del Comune di Taranto, 

a) dare attuazione a questa MOZIONE (e adesione del Comune di Taranto all’Associazione europea delle vie Francigene e alla Fondazione Gariwo );

b)recupero dei “segni dell’identità tarantina” ( progetto CQV, Calò, IC San Giovanni Bosco: bassorilievi Sant’Irene e Arcangelo Michele, Edicole votive);

c) definizione del Cimitero Monumentale San Brunone di Taranto con il restauro della Certosa, Lapidario e Famedio Cittadino 

d) progetto Targhe e recupero delle fontane e fontanelle 

9) alla Presidenza del Consiglio Comunale di Taranto e alla Commissione Servizi di trasmettere la presente mozione al Consiglio per l’eventuale approvazione e, conseguente, impegno di coinvolgimento dei soggetti interessati.
Taranto, lì 10 ottobre ’23 Carmine Carlucci, presidente CQV Per adesione:
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