In via Duomo nel 1931, durante i lavori di sterro per la messa in opera della fognatura, all’altezza dell’entrata principale della chiesa di S. Cataldo, viene messo in luce un tratto di strada antica (orientata E/O), lungo circa 18 m e a m. 0,70 di profondità. Il piano stradale superiore, costituito da ciottoli informi di pietra calcarea disposti senza ordine, viene datato ad età Bizantina. Il margine meridionale della strada, più vicino alla chiesa di S. Cataldo, era costituito da un muro a grossi blocchi di carparo. Al di sotto di questo piano, a m. 0,60 da esso, viene messo in evidenza un altro piano stradale lastricato e di fattura più regolare, pertinente ad una fase precedente della strada avente lo stesso orientamento. Questa seconda fase sembra delimitata anch’essa, lungo il margine meridionale, da un muro in opus quadratum. In base alla presenza del lastricato e ad indizi non meglio specificati viene interpretata come strada romana che, attraversando l’intero abitato in senso E/O, usciva dalla porta Temenide, forse da identificare con il ramo urbano della via Appia Antica. Sopra il piano stradale antico è stata rinvenuta una statua virile frammentaria.
Sulla sinistra dell’asse stradale, al di sotto del Cappellone barocco della Cattedrale, durante la costruzione della stessa nel 1657, fu messa in luce un’iscrizione in onore di L. Giunio Columella, oggi perduta. Questi ritrovamenti fanno pensare ad un’area pubblica che in età romana si sviluppava proprio in questa zona dell’Acropoli.
Attualmente interrata sotto il manto stradale di via Duomo, e perciò non visibile.
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