Su iniziativa del CQV Comitato Qualità della Vita si e’ svolta questa mattina una cerimonia commemorativa. Presenti alunni della scuole Battaglini e Archita con i loro professori, tanti cittadini e a nome del Commisario Prefettizio un omaggio floreale in onore della Vergine.

Scrive Silvia Quero in

DELIZIE TARANTINE

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Santa Cecilia ha aperto le porte al Natale, l’Immacolata ci immerge totalmente ed ufficialmente nel clima natalizio, quindi, se non avete ancora finito di fare l’albero e mettere le lucette al balcone, manesciateve!

Ma voi lo sapevate che l’Immacolata è nientemeno che, affianco a San Cataldo, la patrona di Taranto?

Ebbene sì, sin dal 1943 l’Immacolata su proposta dell’arcivescovo Ferdinando Bernardi, la Vergine divenne “Patrona principale di Taranto insieme e come San Cataldo”, questo perché sino ad allora era considerata si protettrice della città, ma intesa come “patrona minore“, una specie di vice San Cataldo.

Le ragioni si perdono nel tempo: come hanno ricordato in molti negli ultimi giorni, nel 1710, proprio nella notte fra il 7 e l’8 dicembre Taranto fu colpita da un violento terremoto che causò ingenti danni senza mietere vittime.

La popolazione attribuì il miracolo alla Madonna, il sindaco decretò che ogni anno, da quel momento, in quel giorno sarebbero stati accesi due ceri alla Madonna e che, in processione, per sempre la statua sarebbe stata accompagnata dal primo cittadino (fu addirittura redatto un atto notarile in merito).

E fu così che fu proclamata protettrice della città. Circa trent’anni dopo, nel 1743, il 20 febbraio per la precisione, ci fu un altro terremoto, addirittura con annesso tsunami, che devastò tutto il Salento, ma Taranto se la cavò con danni tutto sommato lievi.

Per i Tarantini fu la Vergine ad arrestare entrambe le catastrofi grazie, secondo la tradizione popolare, a un gesto delle sue mani.

Non è un caso, infatti, che la statua dell’Immacolata Tarantina (realizzata a Napoli nel 1679) abbia una insolita caratteristica: la posizione delle mani, giunte non sul petto ma verso destra, così come la Vergine stessa aveva indicato, in un’apparizione avvenuta a Parigi, a suor Caterina Labouré, una giovane novizia delle Figlie della Carità. Furono proprio quelle mani, secondo la tradizione, a proteggere Taranto.

La processione dell’Immacolata nel Centro Storico – Foto Silvia Quero

Per onorarla, si snoda per le via della città vecchia una processione che col tradizionale spettacolo pirotecnico. Detto ciò, non mi resta che augurare a tutti una buona Immacolata.

Il contributo storico di dieci anni fa di Antonio Fornaro che racconta queste nostre tradizioni.
Intervento presso la Scuola elementare di Sant’Egidio a Tramontone.

Il Prof. Carmine Carlucci ricorda il significato di questa ricorrenza
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Un mazzo di fiori deposto da una alunna del Liceo Archita sulla scultura dedicata all’Immacolata nella piazza omonima
Il prof. Campo del Liceo Scientifico Battaglini descrive il valore civico della Memoria e delle tradizioni
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