La notte di Taranto e... Nassirija, per non dimenticare

Omaggio ai Caduti di Nassirija

I due monumenti che li ricordano a Roma e a Taranto.

Nov 12 2003 – Monument to Iraq – Nassiriyah when italy Victims died for terrorism attack
Massimiliano Bruno – Mar.A.S. UPS
Alessandro Carrisi – 1° Caporal Maggiore
Giovanni Cavallaio – Sottotenente
Giuseppe Coletta – Brigadiere
Emanuele Ferraro – Caporal Maggiore Capo Scelto
Massimo Ficuciello – Capitano
Andrea Filippa – Appuntato
Enzo Fregasi – Sottotenente
Daniele Ghigne – Maresciallo Capo
Ivan Ghitti – Brigadiere
Domenico Intravaia – Vice Brigadiere
Horacio Majorana – Appuntato
Filippo Merlino – Sottotenente
Silvio Olla – Maresciallo Capo
Pietro Petrucci – Caporal Maggiore
Alfio Ragazzi – Mar. A.S. UPS
Alfonso Trincone – Sottotenente
Marco Beci – Funzionario Cooperazione Italiana
Stefano Rolla – Regista

La Foresta d'Acciaio di Giuseppe Spagnulo e Lucio Agazzi & Co.

I Caduti di Nassiriya ricordati a Taranto

Si è svolta questa mattina una cerimonia in ricordo delle vittime di Nassirija, cadute nell’adempimento del loro impegno per la Pace in Iraq, presso la stele eretta  in zona nella strada a loro dedicata in prossimità dell’Istituto Pacinotti di Taranto.
Presenti rappresentanti delle varie Armi e la banda degli alunni del Liceo Musicale Archita e la Protezione Civile diretta da Raffaele Russo. Dopo la deposizione di un omaggio floreale, nell’aula magna dell’Istituto Pacinotti, si è svolto un seminario di studi  coordinato dalla dott.ssa Anna Maria La Neve, v. presidente  del C.Q.V. Comitato per la Qualità della Vita.

Dopo il saluto del Prof. Carmine Carlucci, Presidente del C.Q.V. sono intervenuti portando il loro saluto il D. S. prof. Vito Leopardo, D. S.  I.T.T. Pacinotti,  prof Francesco Urso, D.S . Liceo Archita.

Il Col Gaspare Giardelli, Comandante Provinciale dell’ ARMA dei Carabinieri, presente al seminario di studi con i suoi collaboratori, ha relazionato su :“ le missioni internazionali dell’Arma nella dimensione storicaa cui è seguita la relazione dell’amm. Claudio Confessore, storico sulla  “Notte di Taranto e missioni internazionali”.

Il nostro racconto fotografico

( ricordo di MARILENA IACOBINI, ferita a Nassirija e Mimosa d’Argento 2004)

Nel corso dell’incontro è stata ricordata altresì Marilena Iacobini, ferita a Nassirija  a cui il CQV ha conferito la Mimosa d’Argento nel 2004.

Il Presidente del Comitato per la Qualità della Vita prof. Carmine Carlucci.

L'intervento del Preside del prestigioso Istituto Tecnico Pacinotti della Città Spartana, prof. Vito Leopardo.

Il coordinamento dell'incontro a cura della Prof.ssa Annamaria La Neve.

La nostra concittadina Cinzia Tedesco canta Verdi in un video sulla Maravigliosa Taranto, la Città Spartana.

La testimonianza e il costante impegno dell'Arma dei Carabinieri raccontata dal Col. Gaspare Giardelli. comandante provinciale di Taranto.

Questo il comunicato dei Carabinieri:

Taranto: In ricordo di Nassiriya

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri incontra gli studenti dell’Istituto Pacinotti.

Il “Comitato per la qualità della vita”, sotto l’egida del Presidente, Prof. Carmine Carlucci, ha promosso una serie di eventi per celebrare la “Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” istituita con la legge 12 novembre 2009 n. 162, giorno in cui ricorre, talaltro, l’anniversario della strage di Nassirya.

In particolare, venerdì 10 novembre, sono stati ricordati i Caduti della Seconda Guerra Mondiale e le vittime della cosiddetta “Notte di Taranto”, l’11 novembre 1940, quando la flotta navale della Regia Marina italiana, dislocata nel porto locale, riportò gravi danni in seguito ad un bombardamento ad opera della flotta aerea della Royal Navy.

Oggi, invece, presso l’Istituto Professionale Pacinotti di Taranto, dopo un omaggio ai Caduti sulle note della banda musicale del Liceo Archita di fronte al cippo dedicato agli eroi di Nassirya, gli studenti hanno partecipato alla conferenza “Le missioni internazionali dell’Arma nella dimensione storica”, tenuta dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Taranto, Colonnello Gaspare Giardelli. Come ha precisato il Comandante, alcuni eventi storici portano con sé “un dovere di formazione” ovvero la trasmissione di valori alle nuove generazioni. Perché ricordare i Caduti significa ricordare non solo chi ha perso la vita combattendo e credendo nella Pace, ma anche celebrare gli ideali di libertà e democrazia di cui i militari e i civili impiegati nelle missioni internazionali si fanno portavoce. A distanza di venti anni dall’eccidio di Nassirya, di quella mattina del 12 novembre 2003 in cui morirono 28 persone, 9 iracheni e 19 italiani, di cui 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili, restano impresse le immagini della palazzina “Maestrale” – quartier generale dell’Arma dei Carabinieri impegnati nella missione – andata distrutta, lo sgomento del militare che sa di aver perso “fratelli in armi” e la folla di persone accorse davanti all’altare della Patria per rendere onore a quegli eroi sconosciuti. In quella circostanza, come ha sottolineato il Col. Giardelli, il coinvolgimento emotivo che scaturì da quella tragica notizia fece comprendere ancor di più l’importanza delle missioni internazionali delle Forze Armate italiane. Dopo aver ricordato il doloroso evento, il Comandante Provinciale ha spiegato agli studenti che l’Arma dei Carabinieri è oggi impegnata in ben ventuno Paesi – nell’ambito di missioni della NATO, dell’UE e dell’ONU, e in virtù di accordi bilaterali – ove è parte fondamentale nelle attività di ripristino, salvaguardia e tutela delle istituzioni locali, e si distingue, in particolare, in attività di polizia giudiziaria, di contro – terrorismo, di intelligence e contrasto alla criminalità organizzata, di garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche attraverso attività di “training” delle polizie locali. Dal 1998, l’Arma ha infatti costituito una unità multispecializzata, la Msu (Multinational specialized unit) e, quale forza armata e al tempo stesso forza di polizia, svolge anche all’estero tutte quelle attività volte a contribuire al ripristino e/o alla difesa dello stato di diritto e dei diritti umani. Anche attraverso la Msu, nelle missioni fuori area, l’Arma ha conquistato la fiducia e la stima delle popolazioni, facendosi apprezzare per la vicinanza e la prossimità, quella stessa vicinanza e prossimità che la capillarità delle Stazioni dei Carabinieri permette sul territorio nazionale. All’estero come in Italia, il Carabiniere è “tra la gente e per la gente” e opera a stretto contatto con la popolazione.

Oggi come allora, c’è chi, tra le fila dell’Arma, con senso del dovere e spirito di sacrificio, accetta il rischio di andare in teatri operativi difficili, spesso segnati da conflitti in atto, per aiutare donne, uomini e bambini a vivere e a costruire una società più libera e giusta.

Le domande degli studenti dell'Istituto Pacinotti al Col. Gaspare Giardelli.

Le domande degli studenti dell'Istituto Pacinotti al Col. Gaspare Giardelli.

La Notte di Taranto

L’Amm. Claudio Confessore, ha ricordato attraverso le immagini storiche proiettate sul grande schermo nell’Aula Magna dell’Istituto Pacinotti, la tragica notte di Taranto, che porto all’affondamento nella rada di mar Grande di numerose navi della nostra flotta, da parte degli aerei inglesi. 

Il racconto della Notte di Taranto a cura dell'Ammiraglio Claudio Confessore.

Una nota di Adriano Verdicchio

Con l’espressione “notte di Taranto” si fa riferimento all’attacco aereo inglese avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, nella notte tra l’11 e il 12 novembre 1940, ai danni della flotta navale della Regia Marina Italiana, dislocata nel porto di Taranto.
La sera dell’11 novembre 1940 l’Ammiraglio Andrew Cunningham, Comandante in Capo della Flotta Mediterranea della Royal Navy inglese, diede il via all’Operazione Judgement: 20 aerei – di cui 11 aerosiluranti Swordfish – decollarono dalla portaerei Illustrious e affondarono nel porto di Taranto la grande corazzata Littorio e le due rimodernate Duilio e Cavour. La forte difesa contraerea di Taranto, costituita da un centinaio di cannoni, duecento mitragliere e oltre cento palloni frenati, riuscì ad abbattere solo due degli aerei inglesi che attaccavano a bassa quota.
Contemporaneamente all’attacco di Taranto, la sera dell’11 novembre alcuni incrociatori e cacciatorpediniere inglesi si staccarono dalla flotta principale per dirigersi verso il Canale d’Otranto ed intercettare così il traffico italiano verso l’Albania. La formazione britannica, costituita dagli incrociatori leggeri Orion, Ajax e Sidney, con la scorta dei cacciatorpediniere della Classe Tribal Nubian e Mohawk, intercettò un convoglio diretto a Valona e affondò i piroscafi italiani Antonio Locatelli, Premuda, Capo Vado e Catalani.
L’esito dell’incursione nel porto di Taranto dimostrò quanto fosse sbagliata la convinzione della Regia Marina Italiana secondo cui gli aerosiluranti non avrebbero potuto colpire le navi all’interno delle basi, a causa di bassi fondali. Di contro, furono proprio i bassi fondali a limitare i danni per la Marina Italiana in quanto impedirono l’inabissamento delle tre corazzate: la Littorio e la Duilio furono recuperate dopo mesi di lavoro, mentre la Cavour non rientrò più in servizio sebbene i lavori per il suo recupero continuarono per espresso volere di Mussolini, a scapito di costruzioni più importanti. La flotta rimanente, invece, fu spostata a Napoli.

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