Capitolo Finale- Lettera da Thalassia

Lettera a chi resta

A voi, figli del vento e dell’acqua, di pietre antiche e mare amaro.
A voi che avete respirato polvere, ruggine e speranza nello stesso respiro.
A voi, Tarantini, custodi stanchi di una bellezza troppo spesso tradita.

Io sono solo un nome, un sogno di sale e brace, un’ombra venuta a ricordarvi chi siete quando smettete di abbassare gli occhi. Ho camminato tra le vostre strade spezzate, ho ascoltato le voci di chi non ha mai smesso di lottare per un palmo di terra, un sorso d’acqua pulita, un cielo senza veleni.

Ho visto la bellezza nascosta sotto i rifiuti, tra le radici, sotto la pelle dura del mare. Ho imparato che la bellezza non è un privilegio: è una responsabilità. E chi la difende, difende la propria dignità.

Non credete a chi vi dice che nulla può cambiare. Non credete a chi compra il vostro silenzio con una promessa e vi lascia macerie. Non fatevi convincere che la colpa sia solo degli altri: guardate le vostre mani, le vostre strade, i vostri sogni. E scegliete di sporcarvi di bellezza.

Partecipate. Dite “no” quando serve dire no. Dite “basta” quando basta è davvero abbastanza. Dite “sì” alla cura, alla comunità, alla parola gentile. Ricordatevi che la bellezza è fragile solo quando la lasciate sola.

Io me ne vado, ma la brace resta. Soffiateci sopra, accendete un fuoco che non bruci per distruggere, ma per illuminare. Fatelo per voi, per chi verrà dopo di voi, per questo mare che vi abbraccia anche quando non lo meritate.

Perché Taranto merita di più. E siete voi l’unico futuro possibile.

— Thalassia

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