UN IMMOBILE STORICO FUCINA DI SPERANZA

NUOVA VITA PER L’EX CHIESA DI SAN GAETANO DA THIENE GIA' CANTIERE MAGGESE, NEL CENTRO STORICO DELLA CITTA' SPARTANA.

Siamo nel centro storico di Taranto percorriamo uno dei vicoli che caratterizzano questo incredibile ed affascinante luogo, eccoci in questo slargo ottenuto dall’abbattimento di alcuni edifici.

Entriamo nell’ex chiesa di san Gaetano, già conosciuta come Cantiere Maggese dove troviamo  ambienti recuperati  ma privi per il momento di arredo. Notiamo anche una rampa per i disabili di discutibile fattura ma non importa. L’importante che questo luogo adesso verrà vissuto con un progetto di salvaguardia e di recupero sociale relativo al contesto in cui si trova.  

E’ questo un Luogo simbolo dell’abbandono e molto probabilmente anche della cattiva gestione del patrimonio pubblico. Dicono che un buon 70% degli edifici dell’Isola dei Tesori, come ci piace chiamarla, apparterrebbe alla gestione del Comune di Taranto. La chiesa di San Gaetano, quindi sarà nuovamente fruibile e diventerà un contenitore socio-culturale, riscoprendo anche la sua denominazione originaria.

E’ stato affidato per dieci anni, ci evidenzia uno dei responsabili dell’associazione Symbolum, che abbiamo avvicinato,  presieduta da mons. Emanuele Ferro, parroco della Cattedrale più antica della Puglia, al quale sono state ufficialmente consegnate le chiavi dall’amministrazione.

Quest’associazione è capofila del progetto “L’isola che accoglie”, finanziato dalla “Fondazione con il Sud” la quale riunisce, per un triennio, diverse altre realtà territoriali.

E’ fondamentale ed è il nostro auspicio che sia raggiunto l’obiettivo di promuovere azioni concrete di valorizzazione consolidando, con azioni concrete, obiettivi che mirino al coinvolgimento dei cittadini residenti. Lo abbiamo da sempre dichiarato e lo continueremo a promuovere.

Sappiamo tutti che non sarà una passeggiata ma abbiamo la speranza che la comunità di questo non facile quartiere sia sempre di più coinvolta in azioni positive.

Lo scriviamo principalmente per i tanti giovani, che necessitano di muoversi in spazi accoglienti dove si progetta il loro futuro con la bellezza e le azioni positive.

Un Hub a cui anche la politica amministrativa dovrà guardare costantemente e farsi carico dei processi che si andranno a sviluppare. Insomma, una visione di futuro e di collaborazione istituzionale.

Lo scriviamo convintamente perché nel Centro storico di Taranto molte situazioni di gestione andrebbero maggiormente risolte.

Una su tutte la pulizia con il coinvolgimento dei residenti. Sono troppe le aree interne trascurate dove la gestione rifiuti risulta precaria.

Giovanni Guarino, deus machina della cooperativa teatrale Cres, ha movimentato l’inaugurazione dell’ Hub con  una visita guidata, intitolata “Caccia alle mura”.

Ha costruito un mini percorso tra i vicoli del centro storico, alla  scoperta delle mura greche con la collaborazione e la narrazione di alcuni residenti.

Momento molto suggestivo e partecipato è stata la narrazione della famosa fiaba “Skuma”, che con la regia di Giovanni Guarino ha visto esibirsi con chiara emozione, in vernacolo tarantino gli studenti dell’istituto comprensivo Galileo Galilei e Giusti.

Un pomeriggio positivo, che auspichiamo possa ripetersi con altri interventi.

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Il primo intervento di recupero

La chiesa di San Gaetano di Thiene è una chiesa attualmente sconsacrata di Taranto costruita alla fine del Settecento e crollata negli anni cinquanta del Novecento.

Restaurata, fu destinata dall’amministrazione comunale a sede del centro culturale “Cantiere Maggese”.

La chiesa si trova nel centro storico della città, in prossimità di via Cava.

La Storia

Venne costruita nel 1797 come oratorio della Confraternita di san Gaetano di Thiene, in sostituzione della precedente chiesa di San Nicola subtus cavam, di epoca medievale e legata alla badia di San Pietro sull’omonima isola del Mar Grande, che era stata abbandonata. L’antica chiesa di san Nicola era frequentata quotidianamente da Cataldo Pontillo, padre di sant’Egidio Maria da Taranto e dallo stesso santo quando da ragazzo lavorava in una bottega dove si facevano le funi, che era nei pressi.

Negli anni 1950 a causa dell’incuria e abbandono anche la nuova chiesa crollò. Restaurata, fu destinata dall’amministrazione comunale a sede del centro culturale “Cantiere Maggese”.

L’edificio settecentesco era di piccole dimensioni (17 m di lunghezza e 6 m di larghezza). Ospitava tele seicentesche oggi conservate nella pinacoteca provinciale di Bari. Una lapide, tuttora conservata sulla facciata, ricordava la ricostruzione settecentesca.

Il nuovo intervento di recupero nel 2022

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