Racconto in elaborazione

ATHENAION: Tarantini, Messapi e altri nel santuario di Atena a Castro

Il nostro racconto

E’ stata presentata questa mattina martedì 20 dicembre 2022 presso la Sala Incontri (ingresso Corso Umberto I, 41) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, mostra: “ATHENAION: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro” a cura di Francesco D’Andria – Accademico dei Lincei, professore emerito dell’Università del Salento, ed Eva Degl’Innocenti – Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

La mostra è stata organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, il Comunale di Castro, il Museo Archeologico “Antonio Lazzari” – MAR di Castro, l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC), l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) e l’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione (ISTI) del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Università del Salento e l’Associazione “Rotta di Enea”. 

Lo scopo della mostra è quello di mettere a confronto le testimonianze archeologiche di Castro con le produzioni artistiche di Taranto, offrendo ai visitatori anche l’opportunità di conoscere uno dei contesti della Puglia antica in cui si manifesta la diffusione della cultura artistica tarentina.

Abbiamo iniziato questo nostro racconto con le foto, ma seguiranno i video dell’interessante mostra presso il nostro eccellente Museo Archeologico della Città Spartana.

Siamo stati accompagnati da una guida d’eccezione, il prof. Francesco D’Andria, Accademico dei Lincei, professore emerito dell’Università del Salento. Seguiranno altre foto e video, che stiamo approntando.  

L'esposizione dei reperti

La presentazione della Mostra

L'inaugurazione della mostra

Conduce alla visita il prof.Francesco D'Andria

L'evento ve lo raccontiamo con i nostri video

La presentazione da parte del Prof.Francesco D'Andria

L'intervento del Questore di Taranto, Dott. Massimo Gambino

L'intervento del Prefetto di Taranto Dott.Demetrio Martino

L'intervento della Dott.ssa Barbara Davidde

Il prof. Francesco D'Andria ci accompagna per conoscere questa scoperta.

Video in approntamento

Castro - Sulle orme di Atena di Giuseppe Fersini

La nota dell'ufficio stampa del MArTA

La mostra è un racconto inedito della città di Taranto perché dal punto di vista scientifico apre un contesto nuovo per la lettura della storia e del suo territorio. 

Le indagini archeologiche condotte a Castro (LE), nel Salento leccese, a partire dall’anno 2000, in collaborazione tra il Comune di Castro, l’Università del Salento e le Soprintendenze del Ministero della Cultura, tra cui attualmente la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce hanno permesso di identificare il Santuario di Atena (Athenaion) citato da numerose fonti letterarie, in particolare da Virgilio che, nel libro III dell’Eneide, descrive il primo approdo in Italia dei Troiani in fuga da Troia, guidati da Enea. 

Gli studi effettuati hanno posto l’attenzione sul ruolo svolto dal luogo sacro come spazio di incontro tra genti diverse, greci, messapi, popoli dell’opposta sponda balcanica, in un punto strategico della navigazione antica, all’ingresso del mare Adriatico.

Presenti all’incontro con i giornalisti: i due curatori, Francesco D’Andria – Accademico dei Licei, professore
emerito dell'Università del Salento e Direttore degli scavi e del Museo Archeologico di Castro ed Eva
Degl’Innocenti – Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto; la Soprintendente Archeologia,
Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Francesca Riccio; il Vicesindaco e Assessore alla
Cultura del Comune di Castro, Alberto Antonio Capraro; il Ricercatore dell'Istituto di Scienze del
Patrimonio Culturale (ISPC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Tommaso Ismaelli in rappresentanza della Direttirce dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR, Costanza
Milani ed in collegamento streaming il Presidente dell’Associazione “Rotta di Enea”, Giovanni Cafiero.

Prof. Francesco D’Andria, Accademico dei Licei, professore emerito dell’Università del Salento e Direttore degli scavi e del Museo Archeologico di Castro:

“Da Taranto sono arrivati commercianti e militari che controllavano l’ingresso nell’Adriatico, ma sono arrivati anche degli artisti che hanno scoperto le potenzialità della pietra leccese. Ispirati dalla sua duttilità, gli scultori hanno scoperto le infinite possibilità inventando il Barocco leccese.

Ispirati dalla sua duttilità, gli scultori hanno scoperto le infinite possibilità inventando il Barocco leccese.

Si ispirano alla loro visione dell’arte, quando si scopre il capitello corinzio fatto di foglie d’acanto.

In questo clima di scoperta della natura gli scultori tarantini inventano a Castro un fregio di 8 metri, probabilmente molto più grande, e incominciano a decorarlo inserendo all’interno alcune figure umane e animali.

Questo corrisponde a quello che era la pittura di Taranto e successivamente la ceramica del IV secolo. Esiste un rimando continuo tra gli scultori di Taranto che lavorano a Castro e coloro che hanno lasciato le loro opere a Taranto.

Questa mostra è un’occasione unica anche dal punto di vista scientifico.

Abbiamo riprodotto la statua di culto dell’Athena rinvenuta a Castro:

è la più grande statua mai trovata in Magna Grecia ed è lo straordinario confronto dell’altra statua che abbiamo perso, la statua di ZEUS, realizzata da Lisippo, che troneggiava sull’acropoli di Taranto”.

Da "Il Sogno impossibile" Scorpione Editrice - Disegno di Angelo R. Todaro

Eva Degl’Innocenti, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto: “I reperti portati alla luce
dagli scavi di Castro, in particolare le sculture prevalentemente in calcare (pietra leccese), ma anche in
marmo greco, sono la statua colossale di Atena Iliaca e i rilievi a girali abitati (peopled scrolls) che
delineano forti connessioni con l’arte di Taranto e sono da attribuire ad un’officina di scultori della città dei
due mari attivi nella seconda metà del IV sec. a.C. Tali documenti restituiscono riferimenti importanti della
grande arte pubblica tarantina che, per la continuità di vita di Taranto stessa, non si è purtroppo
conservata. La mostra rappresenta l’occasione per mettere a confronto i materiali di Castro con le
produzioni artistiche di Taranto, offrendo ai visitatori anche l’opportunità di conoscere uno dei contesti
della Puglia antica in cui maggiormente si manifesta la diffusione della cultura artistica tarantina”.

La collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) e l’Istituto di Scienze e Tecnologie
dell’Informazione (ISTI) del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), ha consentito di sviluppare ricerche
specifiche sui reperti (rilievi laser 3D e indagini sulle tracce di colore presenti sulle superfici scultoree), con
l’applicazione di tecnologie innovative. L’esposizione “Athenaion: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario
di Atena a Castro” è corredata anche di ricostruzioni in 3D: tra cui la riproduzione della metà della statua
di Atena, creata dal Fab Lab (laboratorio di artigianato digitale e innovazione) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, che è esposta nella hall del Museo, valorizzata nella sua parte inferiore da una
ricostruzione in metallo realizzata dall’artista pugliese Nicola Genco.

Francesca Riccio, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce: “A
Castro il lavoro continua al di là della ricerca sul campo; è allestita un’esposizione permanente dei reperti
dove si stanno svolgendo importanti restauri in vista di un’esposizione. I ritrovamenti sono della
Soprintendenza, ma sono conservati dal Comune e insieme al professore D’Andria, abbiamo svolto un
lavoro di grande sinergia anche con l’Università, con i soggetti privati e la Banca Popolare Pugliese che ha
messo a disposizione i fondi per sponsorizzare il lavoro di restauro della statua in tempi strettissimi, grazie
anche all’ottimo clima di collaborazione”.

Alberto Antonio Capraro, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Castro: “Questo è un giorno
importante perché circa 110 reperti sono presenti in questo prestigioso Museo. Facciamo questo lavoro
grazie al privato ma anche grazie al finanziamento del Comune, un piccolo fondo per la campagna degli
scavi e non solo, a supporto con non senza sforzi; quindi attendiamo fiduciosi bandi da enti locali per
dedicare dei fondi alla ricerca e all’archeologia. Abbiamo nuovi progetti e iniziative come il Museo del Mare
e della Pesca che darà nuovi spazi al Museo archeologico, così realizzeremo il nostro sogno di creare una
città-museo in grado di poter offrire tanti spunti culturali”.

La mostra “Athenaion: Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro” rimarrà aperta al pubblico fino al 18 giugno 2023.

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