L'Arma dei Carabinieri fondata il 13 Luglio 1814

Il Comitato qualità della Vita, presieduto dal prof. Carmine Carlucci  ha inteso ricordare oggi 13 luglio 2023, l’anniversario di fondazione dell’Arma. 

209 anni al servizio dei cittadini italiani

Lo ha voluto fare in un luogo simbolo della nostra Città, un luogo dedicato alla memoria di un carabiniere, il Capitano Emanuele Basile, i giardini di Viale Virgilio a Taranto a lui dedicati.

Questo pomeriggio alle ore 18.00, un semplice incontro in questi giardini, che sono  vicini al Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri diretto ora dal Colonnello Gaspare Giardelli.

Alcuni momenti dell'incontro per onorare il Capitano Emanuele Basile

All’incontro sono stati presenti alcuni cittadini del Gruppo Protezione Civile diretti da Raffaele Russo nonchè Annita Lavecchia e consorte di Fratelli d’Italia, la docente prof.ssa Maria Oliva e l’autore e blogger Max Perrini. 

Il Capitano Emanuele Basile

Il 209° annuale di fondazione dell’Arma qui a Taranto, lo vogliamo ricordare, è stato celebrato recentemente con una manifestazione ufficiale in Piazza Garibaldi, di cui abbiamo dato ampia documentazione, raccontandola qui Celebrato Il 209° Annuale Di Fondazione Dell’Arma Dei Carabinieri 

Colonnello Gaspare Giardelli, Comandante Provinciale Taranto

Per il 209° Annuale vi sono state nella nostra città altre manifestazioni e presenze, che per la nostra visione, sono storiche.

 ll  4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di base a Roma, nonché la FANFARA DELLA LEGIONE ALLIEVI CARABINIERI DI ROMA diretta dal Maestro, il luogotenente Danilo Di Silvestro, hanno sfilato per le vie del borgo umbertino

 e si sono esibiti nella pineta della Villa Peripato Il concerto della Fanfara della Legione allievi carabinieri di Roma. – Max Perrini ed allo stadio Erasmo Iacovone. Qui il nostro racconto: A Taranto il carosello storico dell’Arma dei Carabinieri – Max Perrini

Chi era Emanuele Basile a cui è dedicato questo luogo

i giardini di Viale Virgilio

Emanuele Basile nasce a Taranto il 2 luglio del 1949, è il terzo di cinque figli. Molto legato alla sua famiglia e  quando è ancora molto giovane sceglie di frequentare l’Accademia Militare di Modena.

Terminati gli anni di formazione e dopo aver superato il test d’ammissione, si iscrive alla Facoltà di Medicina, ma non riesce ad affrontare il difficile esame di anatomia,  i sentimenti di giustizia e legalità, valori fondamentali nella sua vita, hanno il sopravvento sulla professione medica.

Abbandona quindi gli studi universitari, per intraprendere la carriera nell’Arma dei Carabinieri. Nel 1972 viene promosso Tenente e comanda la compagnia di Sestri Levante (Genova). Si distingue subito per l’impegno e la dedizione al servizio, lavorando con tenacia a rischiose operazioni di servizio. Ottiene il grado di Capitano e viene assegnato al nucleo investigativo di Palermo e quindi a Monreale.

Ha comandato anche compagnie di altre città, tra cui quella di Sestri Levante (GE), e di Torre Annunziata (NA). Purtroppo la mafia interruppe brutalmente  la carriera di questo giovane carabiniere di 30 anni, condizionandone la successiva destinazione, che sarebbe stata quella di San Benedetto del Tronto (AP).

Si era occupato, tra l’altro,  delle indagini sull’uccisione di Boris Giuliano, durante le quali aveva scoperto l’esistenza di traffici di stupefacenti.

Durante il suo mandato ha collaborato   con il giudice Paolo Borsellino quando si apprestava a lasciare Monreale  premurandosi di consegnare tutti i risultati a cui era pervenuto.

Il Comitato Qualità della Vita, con l’ausilio dell’Ammiraglio Claudio Confessore, che ha redatto un’opera “Pietre di Città” ha onorato più volte nel Cimitero San Brunone di Taranto, il Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile.

Il capitano Basile ha ricevuto la Medaglia d’oro al valor civile alla memoria con la seguente motivazione:

«Comandante di Compagnia distaccata, già distintosi in precedenti, rischiose operazioni di servizio, si impegnava, pur consapevole dei pericoli cui si esponeva, in prolungate e difficili indagini, in ambiente caratterizzato da tradizionale omertà, che portavano alla individuazione e all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose operanti anche a livello internazionale.

Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da tre malfattori, immolava la sua giovane esistenza ai più nobili ideali di giustizia ed assoluta dedizione al dovere.

Monreale (Palermo), 4 maggio 1980.» — 14 maggio 1982.

Il Capitano Emanuele Basile, come abbiamo ricordato, è sepolto presso il Cimitero Monumentale di San Brunone, a Taranto.

L'Arma dei Carabinieri

Thanks Wiki and Arma dei Carabinieri

L’Arma dei Carabinieri (dapprima Corpo dei Carabinieri Reali e poi Arma dei Carabinieri Reali) è una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza.

Allo stesso tempo è parte delle forze armate italiane (dal 2000 con il rango di Forza Armata, alle dipendenze del Ministero della difesa, con dipendenza funzionale dal Ministero dell’interno.

Ha compiti di polizia militare sulle altre tre forze armate, in Patria e all’estero, ed è parte della Forza di gendarmeria europea.

Al suo vertice vi è un comandante generale con il grado di Generale di corpo d’armata con incarichi speciali. Attualmente il Comandante è Il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi è nato a Cattolica (RN) il 14 novembre 1959.

È coniugato con la Signora Giusy e ha una figlia, Eleonora

Il Comandante Generale dell'Arma Teo Luzi

Storia della nascita dell'Arma piu' amata dagli Italiani.

Il 3 aprile 1814 Napoleone Bonaparte venne dichiarato decaduto dalla sua carica imperiale, così Vittorio Emanuele I di Savoia, sull’onda della Restaurazione, riuscì finalmente a fare rientro al suo Regno di Sardegna.

L’8 maggio successivo, il Re sbarcò a Genova e poté rendersi immediatamente conto dell’estrema precarietà dell’ordine e della sicurezza pubblica, conseguenza anche dei drammatici sconvolgimenti politici degli ultimi anni.

Certamente l’anziano monarca era intenzionato a fare “tabula rasa” di tutte le strutture sociali, economiche e politiche ereditate dall’odiata dominazione francese ma, per l’organizzazione di una nuova polizia, efficiente e fidata, non nascose la sua ammirazione per la Gendarmeria d’oltralpe, con duplice funzione di polizia civile e militare. 

Nel giugno dello stesso anno furono presentati due progetti, dai quali poté delineare la configurazione del nuovo Corpo, di élite, con ampie competenze in materia di ordine pubblico, la cui funzione di garanzia della stabilità interna era considerata talmente importante da venir dopo solo alla salvaguardia del Sovrano.

La forza con cui i Carabinieri cominciarono ad operare fu di 27 ufficiali e 776 tra sottufficiali e truppa. Di quegli 803 militari, 476 erano a cavallo, 327 a piedi.

Il Corpo sarebbe stato articolato in Divisioni (corrispondenti agli attuali Comandi Provinciali), comandati da un capitano; ogni Divisione avrebbe avuto sotto di sé una serie di Luogotenenze, guidate da un luogotenente o da un sottotenente; queste coordinavano l’ultimo anello della catena, le Stazioni, che erano capillarmente distribuite su tutto il territorio e comandate da marescialli e brigadieri.

L’obiettivo di costituire una prima linea di difesa territoriale e di coprire sistematicamente il territorio per il controllo della criminalità è rimasto praticamente lo stesso fino ai nostri tempi: Vittorio Emanuele I non poteva ancora immaginare che stava dando vita ad un’Istituzione che sarebbe sopravvissuta non solo a Lui ed alla Monarchia, ma anche a due Guerre Mondiali, al Fascismo, a tante vicende della Nazione, per giungere più che mai salda ai nostri giorni, con due secoli di Storia, pronta ancora a servire lo Stato ed i suoi cittadini.

l 13 luglio 1814 è la data della nascita del Corpo dei Carabinieri Reali: Vittorio Emanuele I emanò le Regie Patenti con cui organizzò tutto il settore dell’ordine e della sicurezza pubblica, prevedendo l’istituzione della Direzione Generale di Buon Governo che si sarebbe avvalsa dei Carabinieri Reali per il raggiungimento dei suoi scopi:

“Per ristabilire ed assicurare il buon ordine e la pubblica tranquillità, che le passate disgustose vicende hanno non poco turbato a danno dei buoni e fedeli Nostri sudditi, abbiamo riconosciuto che sia necessario mettere in atto tutti quei mezzi che possono essere confacenti per scoprire e sottoporre al rigore della Legge i malviventi ed i male intenzionati, e per prevenire le perniciose conseguenze che da simili soggetti, sempre odiosi alla società, possono derivare a danno dei privati cittadini e dello Stato….. Abbiamo … ordinato….. la formazione di un corpo di militari, distinti per buona condotta e saggezza, chiamati col nome di Corpo dei Carabinieri Reali. Essi avranno le speciali prerogative, attribuzioni ed incombenze finalizzate allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli sudditi nostri”. La parola Carabiniere, di per sé, non era affatto nuova; derivava dall’arma, la carabina, caratteristica dei reparti di fanteria leggera, che avevano a disposizione armi di maggiore precisione, gittata e distruttività, come appunto la carabina e la granata: i fanti di questi reparti avevano un addestramento superiore perché dovevano possedere notevoli mobilità ed iniziativa.

Tali caratteristiche accomunavano concettualmente, almeno dal punto di vista militare, i Carabinieri ai Granatieri, tant’è che anche i militari dell’Arma indosseranno gli alamari ed uno dei loro simboli, la granata con fiamma, la troviamo appunto nei Granatieri.

Per il nuovo Corpo vennero stabiliti ordinamento, uniformi, armamento, modalità del servizio e pure l’aspetto esteriore: i Carabinieri dovevano esprimere anche nei dettagli il fatto di essere i difensori dell’ordine dinastico ricostituito talché, equipaggiati di tutto punto, erano pronti a fare il loro ingresso nella storia.

Alcuni dei nostri ufficiali alla cerimonia del 209°Compleanno dell'Arma in Piazza Garibaldi.

L'elevamento al rango di forza armata autonoma nel 2000

Fino all’anno 2000 l’Arma dei Carabinieri era parte integrante dell’Esercito Italiano con il rango di Arma (definita «prima Arma dell’Esercito»); attraverso l’art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78  i carabinieri vennero elevati a una “collocazione autonoma nell’ambito del Ministero della difesa, con il rango di forza armata, e forza militare di polizia a competenza generale”, con l’emanazione del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297. Questo ne ha consentito la partecipazione alle missioni militari italiane all’estero, non più esclusivamente con funzioni di polizia militare (art.5).

Così nel 2001 è stata costituita la 2ª Brigata mobile carabinieri, unità militare dell’Arma con “propensione all’impiego estero” e nel 2004 il reparto d’élite Gruppo di intervento speciale entra a far parte delle forze speciali italiane.

Ciò ebbe come conseguenza per il Corpo di avere come comandante generale un ufficiale generale proveniente dai propri ranghi. Il primo comandante generale, proveniente dalle sue stesse file, è stato nel 2004 il generale di corpo d’armata Luciano Gottardo. In precedenza il comandante generale dell’Arma era scelto da ufficiali generali in possesso di particolari caratteristiche provenienti dall’Esercito.

Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso ad un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di capo di stato maggiore della difesa che può essere assunta solo da un ufficiale generale dell’Esercito, della Marina Militare o dell’Aeronautica Militare.

Il calendario da tavolo del 2013 con foto a cura di Max Perrini

L'assorbimento del Corpo forestale dello Stato

Nell’ottobre 2016, con l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato, avvenuto ufficialmente il 1º gennaio 2017 (sono stati esclusi i Corpi Forestali Regionali delle 5 Regioni a statuto speciale) nasce il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare alle dipendenze del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

I Carabinieri Forestali nella Masseria Galeone di Martina Franca in uno scatto di Max Perrini del 2017
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