Ricordato il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro

Il Comitato per la Qualità della Vita, questa mattina a Taranto, la Città Spartana, ha ricordato il presidente Aldo Moro a 46 anni dal ritrovamento del suo corpo senza vita, il 9 maggio 1978.

Con una semplice cerimonia e con la deposizione di una corona d’alloro da parte dell’assessore Ciracì in rappresentanza del primo cittadino Rinaldo Melucci, davanti all’abitazione in via Di Palma 129, dove lo statista pugliese abitò e frequentò il liceo Archita.

Il ritrovamento avvenne dopo 55 giorni dal rapimento da parte delle Brigate Rosse il 16 marzo 1978, quando l’automobile su cui viaggiava il presidente della Dc, fu fermata in via Fani, a Roma, da un nucleo armato delle Br, che uccise i cinque uomini della scorta e rapì il politico pugliese.

Quello stesso giorno, l’on. Giulio Andreotti avrebbe dovuto ottenere la fiducia per un nuovo esecutivo in cui, per la prima volta, sarebbero entrati anche deputati del Pci di Enrico Berlinguer.

Il prof. Carmine Carlucci, presidente del sodalizio tarantino, unitamente all’assessore Cosimo Ciraci, ne hanno commentato la figura di statista e ne hanno elogiato l’impegno politico per le istituzioni.

E’ intervenuto anche il giovane Ciracì studente ed alunno del liceo, che ha commentato anch’egli la figura di Aldo Moro e di un’altra vittima uccisa nello stesso giorno dalla mafia Il 9 maggio del 1978 Peppino Impastato, un giornalista ed attivista siciliano, appena trentenne, che veniva assassinato a Cinisi, un paese in provincia di Palermo, nel quale aveva fondato Radio Aut, emittente libera e autofinanziata in cui sbeffeggiava e denunciava crimini e attività di Cosa Nostra.

Una rappresentanza degli alunni del Liceo Musicale Archita, ha accompagnato la cerimonia con l’esecuzione di alcuni brani fra cui l’inno nazionale, durante la deposizione della corona d’alloro da parte dei nostri VV.UU.

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