LA VILLA PERIPATO OGGI

Perché non si lavora abbastanza per sconfiggere l’abbandono della Villa Peripato?

TARΛΝΤΟ – DEGRADO DELLA VILLA PERIPATO, LE SOLUZIONI CI SONO. SERVE UN PÒ DI BUONA VOLONTÀ DELL’AMMINISTRAZIONE (Da Punti di Vista Press – Direttrice Cinzia Amorosino)
di Max Perrini
Perché non si lavora abbastanza per sconfiggere l’abbandono della Villa Peripato ?
Una situazione, che si aggrava anche per scelte, che non tengono conto della storia e della bellezza.
Vogliamo essere propositivi e non criticare soltanto ciò che impropriamente viene fatto in città.
Ci riferiamo all’intervento effettuato all’ingresso di piazza Kennedy della villa Peripato.
Come mostrano queste immagini, che abbiamo realizzato, la piccola e storica fontana è stata tinteggiata la scorsa settimana di un giallo canarino ed il 1° ottobre di un bianco Ostuni, come ha commentato sui social qualche cittadino, che non ha gradito questo superficiale intervento.
Perché superficiale e frettoloso?
Perché, molto probabilmente lo scopo è stato quello di coprire le numerose scritte effettuate con pennarelli e bombolette, dimenticandosi che esistono sistemi manutentivi e conservativi più evoluti .
Ricordiamo, che in questo luogo storico della nostra città, come abbiamo più volte avuto modo di segnalare, si sono create nel tempo situazioni di abbandono e degrado, che compromettono storia e bellezza.
Infatti, questo della tinteggiatura inopportuna della Fontana e della relativa parete è conseguente alla mancata sorveglianza, in quanto bande di ragazzi ineducati l’imbrattano costantemente con bombolette spray ed altro.
La soluzione non è certamente questa, che penalizza storia e bellezza, ma l’uso dell’idrolavaggio per riportare il marmo della vasca e della parete all’originale visione.
Senza dimenticare le condizioni degli splendidi leoni di marmo posti a guardia del bellissimo giardino cittadino che tre anni fa un artista si era offerto di restaurare con tutti i crismi gratuitamente. Intervento che fu rifiutato dalla stessa amministrazione Melucci che, disse, voleva interessare la locale Soprintendenza.
Oggi la loro situazione è peggiorata alquanto!
Intanto registriamo la dichiarazione rilasciata dal nostro primo cittadino (al nostro link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=637946281134701&id=100047580051250 ).
Dice il sindaco tra l’altro: “Crescono le unità di vigilanza dentro Villa Peripato a Taranto grazie ad una intesa con la società che attualmente è titolare del servizio”….. “Con l’Istituto VIS abbiamo trovato la strada giusta per raggiungere l’obiettivo, ha sottolineato l’assessore Azzaro, e da subito sarà possibile contare su una unità in più all’interno del borgo”.
“Stiamo studiando soluzioni nuove, compresa anche la possibilità di andare a installare un nuovo servizio di videosorveglianza per monitorare le aree non presidiate.”
Intanto la situazione generale di questo luogo storico è davvero inaccettabile, alberi tagliati e non reintegrati, panchine vandalizzate e piene di scritte, che conferiscono quell’aspetto di degrado culturale, che non accettiamo, il laghetto dei cigni ha perso i cigni e le papere (qualche povero pennuto portato via per motivi di cura e pulizia vasche), la voliera antica non c’è più, l’ex pista di pattinaggio distrutta e rappezzata a macchia di leopardo.
L’unica area, che resiste è quella recintata dove i nostri amici a quattro zampe possono ancora correre felici.
La famosa e storica piscina un triste ricordo, abbandonata al piu’ squallido degrado.
La visibilità del bellissimo panorama, fruibile un tempo dalla passeggiata relativa sul Mar Piccolo è impedita dalla crescita di verde infestante. Il monumento a Leonardo da Vinci risente del trascorrere del tempo con scritte illeggibili.
Poi occorrerebbe coinvolgere con forza la Soprintendenza Nazionale al Patrimonio culturale subacqueo, che ha sede a Taranto, che molto probabilmente è carente di organico e risorse per vigilare su ciò che succede in città.
E peraltro non ci è sembrato di cogliere richieste al Mic da parte della sovrintendente Barbara Davidde, molto impegnata per le spedizioni nei mari italiani.
Tutto questo degrado ha una sola spiegazione, quella che non si effettua la manutenzione ordinaria,
Cosa fare adesso? Riteniamo che serva un po’ di orgoglio e di coraggio amministrativo.
Chiudere la villa per zone ed avviare una completa ed esaustiva azione di recupero.
Recupero non significa solo recupero materiale, ma un convincente recupero comportamentale, a cui non è tenuta solamente l’amministrazione pro tempore, ma tutti noi.
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Rassegna fotografica di Max Perrini, Domenico Campagna, Claudio Leone

Una situazione, che si aggrava anche per scelte, che non tengono conto della storia e della bellezza.

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