Taranto tra pistole e ciminiere, ieri ed oggi

di Nicolangelo Ghizzardi e Arturo Guastella

La presentazione a cura del prof.Mario GUADAGNOLO

Il 31 gennaio scorso nell’ambito delle iniziative culturali de I giovedi letterari della biblioteca Acclavio organizzata e presieduta da Mario Guadagnolo si è svolta la presentazione del libro Taranto tra pistole e ciminiere, ieri e oggi di Nicolangelo Ghizzardi e Arturo Guastella,

I libri di Icaro Editore-Lecce con l’Introduzione di Marina Uttieri e la prefazione di Mimmo Mazza Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno.

La prima impressione che avverti leggendo questo libro è di incredulità e insieme di sgomento. Ti chiedi infatti “Ma come è stato possibile??!!”. Nelle vicende raccontate in questo libro, come si suol dire, la realtà supera di gran lunga la fantasia.

Anni di piombo nei quali si respirava un’atmosfera tesa di allarme sociale e di insicurezza. Quasi quotidianamente, infatti, i giornali davano notizia di assassinii e di morti ammazzati legati alla guerra di mala tra due clan rivali, quello della famiglia Modeo e quello capeggiato da Salvatore De Vitis frutto della scissione con i Modeo.

Dietro a quelle pistole e a quei Kalashnikov ci sono odi, rancori, vendette, reazioni a sgarri e a tradimenti, uomini con i loro caratteri e i loro sentimenti perversi, ci sono storie, famiglie, donne, bambini ma soprattutto ci sono i morti ammazzati che sono persone e non numeri.

E insieme a loro nel libro c’è la storia di una città prostrata che annaspava per non morire piegata com’era da una crisi industriale ed occupazionale che l’aveva messa in ginocchio. Questa era la quinta entro la quale prosperavano traffici illeciti di stupefacenti, estorsioni, intimidazioni nei confronti di commercianti, industriali, artigiani. Un’economia in ginocchio preda di consorterie criminali alle quali sembrava non si potesse porre argine.

Ghizzardi e Guastella fanno vivere in diretta i fatti che raccontano senza andare oltre la necessità del racconto ma narrandoli in maniera minuziosa e circostanziata esattamente come sono accaduti. Straordinaria è la parte finale del libro relativa alla testimonianza di Gianfranco Modeo. Un vero scoop. Modeo si confessa e appare come un’altra persona rispetto al capo criminale cinico e feroce che ci hanno tramandato le cronache di quegli anni.  Io in questa “confessione “ci scorgo però la stessa “banalità del male” che Hannah Arendt ravvisa nelle confessioni di Adolf Eichmann per i suoi crimini nazisti. Modeo come Eichmann parla dei 169 morti ammazzati in tre anni come di un fatto normale, con un tono e un piglio ragionieristico che sconcerta e che personalmente mi indigna perchè dietro un numero c’è sempre una persona.

Alla presentazione del libro hanno partecipato il dott. Augusto Bruschi e il dott. Antonio Morelli ex magistrati che hanno istruito i processi che portarono alle e condanna di quei criminali. E’ intervenuto anche il dott. Pasquale Quinto Capo della Squadra mobile al tempo di quegli eventi.

La giornalista Maristella Massari della Gazzetta del Mezzogiorno ha intervistato i due autori del libro il dott. Nicolangelo Ghizzardi e il giornalista Arturo Guastella.

All’inizio della serata è stato proiettato un video su quegli eventi montato da Mario Guadagnolo. L’avv. Mario Calzolaro ha letto alcuni brani del libro.

Verified by MonsterInsights