di Cinzia Amorosino

Si entra quasi timorosi e in punta di piedi nel tumulo funerario etrusco di Poggio Pelliccia, ricostruito per la prima volta al mondo, qui al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, in una sala stranamente delle esatte dimensioni occorrenti per la realizzazione in scala 1:1.

Sarà un segno del magico e antico popolo etrusco, scomparso da tanti secoli?

La penombra crea il senso del passaggio attraverso un misterioso stargate e, giunti con una sorta di timore reverenziale, alla camera funeraria dove erano i letti per l’ultimo sonno, non sorprenderebbe di scorgere i resti mortali dei legittimi proprietari di due millenni fa.

Allungando una mano verso quelle mura che ci appaiono quali realistiche pietre sovrapposte con maestria, come i muri a secco delle nostre campagne, ci si accorge di quanto sia straordinario il lavoro artistico compiuto dai maestri cartapestai di Putignano e di Massafra.

In due sezioni, l’esposizione, allestita nello spazio mostre, conduce poi fino alla tomba tarantina del fanciullo. Si allaccia il dialogo ideale tra mondo etrusco e magno greco ed il loro legame con i centri commerciali più importanti del Mediterraneo (Egeo, Asia Minore).

Tutto questo, frutto del progetto scientifico-culturale “Taras e Vatl”, nasce quasi da una scherzosa scommessa della direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, con la complicità di Simona Rafanelli, direttrice del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. È articolato in due mostre, di cui una al Museo di Vetulonia, “Taras e Vatl.

Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”, inaugurata il 20 giugno 2021, e I’altra al MArTA, “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto” inaugurata oggi al MArTA. Fase finale un convegno internazionale che si terrà al MArTA dal 17 al 19 novembre 2021.

Nicola Genco

La mostra tarantina sarà aperta dal 23 luglio fino al 9 gennaio 2022; l’allestimento è stato curato dalla stessa direttrice e dal funzionario archeologo del MArTA, Lorenzo Mancini, sempre in collaborazione con Simona Rafanelli.

Lorenzo Mancini funzionario archeologo del Museo MArTA

La ricostruzione, frutto di un grande lavoro congiunto tra Puglia e Toscana, è stata realizzata sul bel progetto dell’arch. Luigi Rafanelli con le eccellenze dell’arte della cartapesta pugliese: l’artista Nicola Genco, erede di uno degli storici cartapestai di Putignano, che ha contribuito con la sua meravigliosa creazione e creatività artistica, nonché direttore artistico dell’allestimento, e i giovani artigiani Piero Parisi e Mirco Salvi di Massafra.

Vatl – Vetulonia

Dunque, ci si inoltra nella dimensione temporale di due giganti dell’Italia antica, la colonia spartana di Taras-Taranto e la famosa città della Dodecapoli etrusca Vatl-Vetulonia; il progetto è espressione della volontà di stabilire una solida interazione tra due importanti realtà territoriali attraverso il dialogo intrecciato fra le due antiche civiltà, quella magnogreca e quella etrusca, proiettato storicamente nel bacino del Mediterraneo.”

A quasi 30 anni dal Convegno di Studi sulla Magna Grecia dedicato a Magna Grecia, Etruschi, Fenici – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – ci sembrava, con la collega Simona Rafanelli, di importante interesse scientifico-culturale dedicare un progetto scientifico organico al tema del rapporto tra Magna Grecia e Etruschi”.


TARΛΝΤΟ – La Fabbrica della Bellezza

Immagini e oggetti divengono veicoli di valori e messaggi che l’Arte traghetta per mare rivestendoli di significati che parlavano una lingua chiara a queste due culture, segnate da profonde affinità anche nelle manifestazioni dell’artigianato artistico, fra le quali spicca una produzione orafa assolutamente straordinaria, in parte oggetto della mostra tarantina.

Tra i reperti in esposizione da segnalare alcune fibule in oro con teoria di cavalieri, appliques in bronzo raffiguranti leoni, provenienti dal tumulo di Poggio Pelliccia, una parure in oro proveniente dall’area di necropoli di Ruvo di Puglia, corredi funebri della tomba di un fanciullo e un leoncino in faïence da una sepoltura infantile proveniente dall’area dell’Arsenale Militare di Taranto.

Alla cerimonia di inaugurazione della mostra tenutasi nel Chiostro del museo, hanno preso parte la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, il vice sindaco e assessore alla cultura e sport del Comune di Taranto, Fabiano Marti, il coordinatore dei Poli Biblio-Museali della Regione Puglia nonché direttore del Museo Castromediano di Lecce, in rappresentanza della Regione Puglia, Luigi De Luca, la direttrice del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, Simona Rafanelli, l’assessore alle Finanze e Bilancio di Castiglione della Pescaia (GR) e delegato alla valorizzazione delle aree archeologiche, Walter Massetti, e il funzionario archeologo del Museo MArTA e co-curatore della mostra insieme a Eva Degl’Innocenti, Lorenzo Mancini.

Ha rivolto un saluto istituzionale ai presenti il Comandante del Comando Marittimo Sud, ammiraglio di divisione, Salvatore Vitiello.

* Nota per la visitaLa mostra “Taras e Vatl. Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto” sarà visitabile dal 23 luglio 2021 al 9 gennaio 2022.

L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto di accesso al Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Info e prenotazioni su www.shopmuseomarta.it

—–Ringraziamo Max Perrini per il video suggestivo

Fotografie di Max Perrini e Cinzia Amorosino

1 Reply to “TARAS E VATL, UN MISTERIOSO STARGATE AL CENTRO DEL MArTA (Museo Archeologico di Taranto)”

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